Una nuova campagna di scavi nei siti archeologici dell'Oristanese alla quale prenderanno parte detenuti della Casa circondariale di Massama.

La collaborazione tra la direzione dell'istituto, il comune di Oristano e le associazioni di promozione sociale "Mare Calmo" e "Morsi D'Arte", ha permesso di realizzare altre iniziative finanziate dal ministero del Beni culturali.

Tra queste una serie di conferenze di archeologia nella quale sono stati coinvolti dei detenuti, nella esposizione di dati e riflessioni sull'archeologia.

Un evento che si inserisce nel contesto di una più ampia attività didattica ed educativa promossa dalla direzione del carcere di Massama e dall'assessorato comunale alla Cultura di Oristano.

Il carcere ha ospitato una conferenza alla quale hanno partecipato gli archeologi.

Alfonso Stiglitz, ha esposto il risultato dei recenti scavi nel complesso monumentale di "S'Urachi " a San Vero Milis.

Raimondo Zucca ha invece parlato dei lavori promossi a Mont'e Prama, dive hanno lavorato dei detenuti della Casa di reclusione di Oristano.

L'archeologa Claudia Sanna, dell'associazione Mare Calmo, ha illustrato il complesso nuragico di "Bau Mendula" al confine tra Oristano e Villaurbana.

L'importante valenza sociale dell'iniziativa la rende un evento speciale che tutti gli attori coinvolti si augurano di riproporre in futuro, divulgando la conoscenza di altri siti ed epoche storiche all'interno delle strutture carcerarie.
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