Un team italiano è pronto a sbarcare in Egitto per dare la caccia alla tomba della regina Nefertiti, a Luxor, nella valle dei Re.

Il gruppo di esperti, provenienti dal politecnico di Torino, ha infatti ottenuto dalle autorità egiziane il via libera per l'impiego di attrezzature geo-radar all’interno della tomba di Tutankhamon.

Le ricerche sono frutto di alcuni dati emersi da una precedente indagine che aveva individuato alcune stanze inesplorate non lontano dalla Kv62 (nome in codice per la tomba di Tutankhamon), ai lati della camera mortuaria.

L’indagine attraverso le misure geo-radar dovrebbe dunque portare alla conferma che queste cavità sospette siano direttamente collegate alla Kv62, e corrispondano alla tomba della regina Nefertiti.

Il team italiano, sotto la guida dal professore Franco Porcelli, ha chiesto in particolare di verificare l'ipotesi del 2016 dell’archeologo inglese Nicholas Reeves, secondo il quale la sposa del faraone Akhenaton sarebbe stata sepolta nella camera mortuaria di Tutankhamon, dietro a porte murate.

Mentre la tomba di Tutankhamon è stata aperta, esplorata e anche più volte saccheggiata, di Nefertiti non si è ad oggi trovata alcuna traccia. La tesi è che il faraone bambino sia morto senza il tempo di realizzare una dimora eterna apposita, costringendo i notabili egiziani a usare l'anticamera di un’altra tomba.

Le rilevazioni si svolgeranno sino al 6 febbraio, poi la tanto attesa risposta.

(Unioneonline/v.l.)
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