Un evento di importanza storica, che si concentra sul far tornare a vivere una tradizione di Sassari che non viene svolta da più di 50 anni: la Pascha d’Annunziu con i canti a cuncordhu de "Li tre re2, una forma di divulgazione del patrimonio culturale immateriale che passa attraverso le forme della variante alloglotta sassarese e dei canti a quattro voci di Sassari.

I "Cantori a cuncordhu di Sassari" è il gruppo nato dalle competenze in materia dello studioso Bruno Lombardi, ed è composto da Emilio Depau (bassu), Gaetano Piras (contra), Bruno Lombardi (bozzi), Luigi Tedde (mezza bozzi). Una realtà che da oltre un anno si impegna nel difficoltoso e meraviglioso progetto di studio e reimpianto dei canti a cuncordhu sacri e profani scomparsi in città dai primi anni '60: un percorso che ha coinvolto anche il prestigioso museo nazionale archeologico ed etnografico "G.A. Sanna", e la parrocchia del Santissimo Crocifisso Miracoloso e Sant'Apollinare che è la chiesa di riferimento dei cantori guidata dal parroco Don Satta.

La sera del 5 gennaio la città di Sassari rivivrà così l'antica tradizione de “Li tre re” in occasione di la Pascha D’annunziu: oltre al canto tradizionale de Li tre re, i cantori eseguiranno per il tutto il percorso un nuovo canto per il tempo natalizio, il gosos di lu santu naddari.

Partner integrante del progetto è l'associazione culturale e folkloristica "Thathari", che accompagnerà il cuncordhu alternando balli sardi con l'organetto. L'appuntamento è alle 17.30 nella chiesa del Crocifisso Miracoloso e Sant'Apollinare. Alle 18 i cantori attraverseranno le vie del centro cittadino e visiteranno le case della gente che ne farà richiesta intonando i canti tradizionali.

Poi un brindisi nel centro d’arte e cultura “Arte Kaos & Poesia”.

(Unioneonline/v.l.)
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