Quasi cinquecento opere in tutta Italia tra sculture, portoni in bronzo, monumenti e bassorilievi. L'artista monserratino Gianni Argiolas, settant'anni appena compiuti, tira le somme dopo decenni passati a creare opere. "Ho ancora diverse richieste - racconta - ma ora voglio dedicarmi al parco artistico ".

Nello studio di via Giulio Cesare sono nate le sue opere geniali sparse in numerosi centri della Sardegna, da Laconi a Sassari, e nella penisola: a Velletri, Ravenna e Roma. Ma soprattutto a Monserrato, a partire dalla statua di Sant'Ambrogio davanti all'omonima chiesa, fino ai bassorilievi e dipinti esposti in Municipio, nelle parrocchie e nei punti più importanti. "Per il mio paese ho fatto tanto - sottolinea - e non ho mai chiesto soldi in cambio".

Un monserratino che ha portato il nome di Monserrato oltremare. Senza dimenticare le sue origini. "A sei anni cominciai a frequentare lo studio del pittore Cesare Cabras. Da allora non ho più smesso di dedicarmi a questo lavoro, che se svolto con passione rende e dà tante soddisfazioni".

Nel 1964 consegue il diploma al liceo artistico di Cagliari, allievo di Foiso Fois e Antonio Mura. Negli anni '70 le prime mostre in Francia e a Barcellona, dove conosce Pablo Picasso, ma anche a Palma di Maiorca. E nel 1972 il primo riconoscimento: il premio della critica nazionale come artista più giovane e fecondo.

Poi la scuola d'arte frequentata da generazioni di ragazzi delle scuole medie cagliaritane per oltre trent'anni.

Ultimamente l'artista monserratino dedica il suo tempo al parco artistico di Dolianova: sei ettari nella località Isca sa Folla di Dolianova, trasformati in un vero e proprio museo a cielo aperto con centinaia di sculture a grandezza naturale. "Stiamo organizzando molte iniziative - spiega - E dopo il rogo che è stato appiccato lo scorso anno è diventato il simbolo della lotta contro gli incendi: una campagna di sensibilizzazione che portiamo avanti tutto l'anno, non solo d'estate".

Federica Lai
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