Giappone, anni Venti del Novecento. Eisaburo Ueno è un tranquillo professore di agricoltura all'Università di Tokyo. Vive una vita regolare, scandita da orari precisi e da abitudini consolidate. Un giorno decide di regalare alla figlia un cucciolo di cane, Hachiko. Il cagnolino arriva come un pacco alla stazione in una giornata freddissima d'inverno e al professor Ueno basta vederlo, intirizzito e simile a un batuffolo di pelo, per capire di aver trovato un nuovo compagno di strada. Il cagnolino, infatti, rompe i rigidi schemi su cui è incentrata la vita del professore.

Grazie a lui Ueno scopre o riscopre il valore dell'amicizia, della condivisione della bellezza del mondo, ritrova il gusto della sorpresa di fronte al creato. Hachiko lo accompagna alla stazione alla mattina, lo attende al ritorno dall'Università la sera fino a che, una volta, il professore non fa più ritorno e il cagnolino si ritrova solo, ma deciso ad aspettare a tutti i costi il ritorno del suo amico. Ueno gli ha promesso di tornare e una promessa è una promessa per Hachiko, che non demorderà per più di dieci anni…

Basato su una vicenda vera avvenuta in Giappone tra gli anni Venti e Trenta del secolo scorso, "Hachiko" dello scrittore catalano Lluís Prats (Albe Edizioni, 2017, traduzione di Alberto Cristofori) è una favola delicata pensata per i più giovani ma capace di emozionare anche chi giovane non lo è più.

Si svolge, infatti, come un rasserenante racconto capace di parlare sia al cuore, sia alla mente del lettore, capace di trasmettere e rinnovare valori antichi e universali: la fedeltà, il significato profondo di una promessa, la forza che un vero legame possiede così da superare le intemperie della vita e del tempo che scorre. A testimoniare la forza di questi valori un cane: silenzioso, presente, ostinato fino alla fine nel non voler venir meno al suo rapporto con il padrone-amico. Attorno a questi due "amici per tutta la vita" si muove il mondo immaginato da Prats, un mondo di magica semplicità cadenzato dal trascorrere dei giorni, delle settimane, delle stagioni, dall'alternarsi di caldo e freddo e ancora caldo che fa parte della vita, della sua tela in continuo svolgimento. Ci si emoziona nella quotidianità descritta dallo scrittore catalano e si simpatizza con Hachiko come fosse un amico d'infanzia, un compagno di banco, un fratello più piccolo e indifeso. Insomma, bella storia, bella morale, bei personaggi, splendide illustrazioni di Zuzanna Celej. Cosa possiamo chiedere di più a un libro per ragazzi?
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