Un insieme di parole che compongono frasi di una poesia per "salvare la tua lingua locale". Si è conclusa ieri, nella sala della Protomoteca nel palazzo del Campidoglio a Roma, la cerimonia di premiazione della quinta edizione di "Salva la tua lingua locale", concorso letterario nazionale per le opere inedite e edite in dialetto istituito dall'Unpli nazionale, Legautonomie Lazio ed organizzato in collaborazione con il Centro Internazionale Eugenio Montale e l'Ong "Eip-Scuola Strumento di Pace" che ha coinvolto scrittori di prosa, poesia e musica delle diverse regioni italiane.

Un premio che ogni anno registra un successo in continuo aumento, segno che ogni cittadino si sente ancora fortemente legato alla cultura e alle tradizioni locali.

Su questo, ovviamente, la Sardegna si mostra regina. La poesia sarda, infatti, è uno degli elementi più caratteristici e tradizionali della terra, veri e propri racconti biografici di storie d'amore e soprattutto di dolore e sofferenza quando l'uomo, in tempi di guerra, era costretto a stare lontano e a combattere per la propria patria. Nasce quindi dall'anima la voglia di sfogarsi con la scrittura, con le rime, con la prosa, quando, impugnando la penna, la mente vaga nei ricordi e pensieri futuri nel tenersi per mano alla propria amata, isola di un milione di abitanti che regala felicità con il solo profumo di mirto ed il rumore del mare che la bagna su tutti i lati.

Degni di rappresentare questo amore fra le righe di una poesia sono stati Giuseppe Tirotto, terzo posizionato nella sezione C poesia inedita, e Antonio Porcu, che si aggiudica il terzo premio nella sezione Musica con la "Preghèa au Fanò" ispirata all'affondamento della nave mercantile "Fusina" il 16 gennaio 1970, fatto impresso nella storia della comunità di Carloforte.

La giuria del premio è composta da esperti linguistici coordinati dal presidente onorario Giovanni Solimine, docente universitario, direttore del dipartimento di Scienze documentarie, linguistico-filologiche e librarie e geografiche de "La Sapienza" di Roma e presidente della Fondazione "Maria e Goffredo Bellonci" che si occupa di promozione della lettura e organizza il Premio Strega.

Al termine della premiazione gli autori sono, poi, rientrati in terra sarda, orgogliosi del loro lavoro, della loro passione e soprattutto della loro bella Sardegna.
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