OMBRE E LUCI DELLA SARDEGNA - I protagonisti del nuovo volume di Album Sardo sono due fotografi dalle biografie e dagli stili molto diversi tra loro, che hanno ritratto la Sardegna degli anni '60 e la sua doppia anima oscura e luminosa al tempo stesso, divisa tra l'attesa di un boom che stenta ad arrivare e il crescente malessere sociale che sfocerà poco dopo nel Sessantotto. C'è il reportage d'inchiesta di Giancolombo, l'affermato fotoreporter milanese d'adozione, e quello del ventenne svizzero Alois Ottiger, l'aspirante fotografo capitato sull'Isola quasi per caso. Due sguardi puntati su una terra che sta cambiando troppo velocemente, con un intento di denuncia per Giancolombo e di scoperta per Ottiger, apparentemente in contrasto tra loro, ma animati dalla stessa voglia di conoscere la Sardegna, lontano dagli stereotipi.

GIANCOLOMBO, UN CRONISTA A CACCIA DI STORIE - Nella Milano del dopoguerra si è guadagnato un posto di rilievo nel mondo dell'informazione, sempre al servizio delle maggiori testate, spalla a spalla con le grandi firme del giornalismo italiano, e attraverso la sua agenzia fotografica sono passati scoop come il delitto Bellentani o il bagno di Winston Churchill al Lido di Venezia.

Dalle pagine di Album Sardo
Dalle pagine di Album Sardo
Dalle pagine di Album Sardo

Dalla sua produzione non sono mancate le grandi inchieste sociali, come quella realizzata in Sardegna nel 1960 per il settimanale L'Europeo, dopo l'ennesimo fatto di sangue che ha per vittima "un uomo perbene" e scatena l'insofferenza e la rabbia degli abitanti di Nuoro e dintorni. Ma il reportage andrà ben oltre la vicenda specifica, alla ricerca delle ragioni alla base di tanta violenza e insieme del malessere che monta tra la gente, proprio mentre gran parte dell'Italia assapora il boom economico.

"TORNATENE A CASA, GIOVANOTTO" - Se Alois Ottiger avesse ascoltato questo avvertimento al molo di Livorno non sarebbe mai approdato in Sardegna e non avrebbe vissuto quella che ancora oggi ritiene "un'esperienza bellissima" sul piano umano e professionale.

Ai suoi occhi di ventenne affamato di scoperta l'Isola è apparsa come un gioiello incontaminato di bellezze naturali e tradizioni uniche, e i suoi scatti riescono a rendere tutto lo stupore e il rispetto con cui vi si è immerso.

Da Nora a Lanusei, da Cuglieri a Orune, da Nule a Ploaghe, e Sorso, Perfugas, Aggius, Tempio e tante altre piccole e grandi comunità, Ottiger ha vagato in lungo e in largo per l'Isola a bordo della sua 2 Cavalli, fissando nei bianchi e neri i paesaggi e i volti incontrati. C'è il contadino che gli insegna a mangiare i carciofi crudi, il suonatore di Launeddas che improvvisa un concerto, una giovane in cerca di marito, i pastori ruvidi e silenziosi però sempre pronti ad aiutarlo, e infine i giovani migranti incontrati al porto di Olbia, pieni di speranza e con un nodo al cuore, che gli ripetono che "la Sardegna è brutta" per vincere lo strappo dalla terra, dalla casa e dalla famiglia.

Barbara Miccolupi

(Il 23° volume di Album Sardo è in edicola da sabato 2 dicembre in abbinamento facoltativo a L'Unione Sarda - 2,80 Euro oltre al prezzo del quotidiano).

La Sardegna ritratta dal fotografo Alois Ottiger
La Sardegna ritratta dal fotografo Alois Ottiger
La Sardegna ritratta dal fotografo Alois Ottiger
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