Dallo sfuocato ricordo di un'anziana si sono raccolti gli indizi per la ricostruzione dettagliata di un efferato delitto avvenuto a Domusnovas nel lontano 1893 e rimasto sconosciuto ai più fino ai giorni nostri.

Due amiche, entrambe venditrici ambulanti vengono uccise da un gruppo di banditi in pieno centro del paese, ma ci vorranno 15 anni di ricerche per accertare la veridicità dell'episodio di cronaca nera - riportato anche dall'Unione Sarda che proprio allora muoveva i primi passi - e per dare nomi e volti ai protagonisti dell'efferato delitto.

Gli atti giudiziari, gli articoli di giornale, le foto e i cimeli storici dell'epoca saranno esposti sabato e domenica nei locali del monte granatico per la mostra "Amiche da Morire" curata dall'associazione culturale Circhiòla in collaborazione con l'Arma dei Carabinieri e la Libera Università della Terza Età di Domusnovas.

Si deve a Grazia Villasanta, presidente di Circhiòla e trisnipote di una delle due amiche trucidate sul finire del '800, il grande lavoro di ricerca portato avanti negli archivi locali, in quelli diocesani e di Stato a Cagliari e a Roma. Un grosso contributo lo ha dato anche l'Arma con i preziosi documenti e cimeli dell'epoca messi a disposizione dal Brigadiere Capo Mario Ziulu del Settore Archivistico della Legione Sardegna di Cagliari.

La mostra, visitabile sabato e domenica dalle 10 alle 21, consentirà anche di fare un viaggio a ritroso nella Domusnovas di fine '800 attraverso documenti, articoli di giornale, materiale d'archivio, foto e abiti capaci di ricostruirne l'aspetto urbanistico, le figure storiche, le curiosità e la vita comunitaria.
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