La Lady Gaga degli anni Venti? Era italiana, e per la precisione nata a Milano. Ad annunciarlo in un lungo approfondimento è la BBC, e la donna in questione è la Marchesa Luisa Casati, fra le figure al femminile più ambite, amate e desiderate del Novecento.

Colta, bella, ironica, ricca e affascinante, Luisa Casati incantava per una spiccata personalità che a tratti quasi impauriva, anche per via di un carattere indipendente e deciso e di una ferrea volontà che le permetteva di ottenere qualsiasi cosa.

Sposata con il marchese Camillo Casati Stampa di Soncino, da cui si separerà dopo qualche anno, era discendente di un'agiata famiglia austriaca di origine ebraica. Alta, snella, con due bellissimi occhi verdi valorizzati da un lieve strabismo, Luisa amava giocare a tennis, andare a cavallo, portare acconciature originalmente corte, una scelta che non abbandonerà più per tutta la vita e che sarà un tratto distintivo del suo carattere.

Non solo: fra le stravaganze che anche la BBC ricorda in analogia alla moderna Lady Gaga, spiccano i variopinti abiti che si faceva appositamente disegnare dal costumista dei Ballets Russes. Fra tutti, uno in particolare in occasione di un'importante cena suscitò la curiosità di ospiti e commensali: coperto di piccole lampadine elettriche, andò in cortocircuito dandole una scossa elettrica così forte da farla sobbalzare.

Fra le amicizie più salde quella con Gabriele D'Annunzio, con cui portò avanti una vera e propria relazione ma nell'assoluta indipendenza e libertà dei due: lei per il Vate diviene immediatamente Korè, uno dei nomi di Persefone, la regina degli Inferi, ma anche Isabella Inghirami, la protagonista femminile del romanzo "Forse che sì forse che no" del 1910. D'Annunzio, invece, è per lei semplicemente Ariel, dal nome dello spiritello insolente della tragedia "La Tempesta" di Shakespeare.

Fra gli interessanti uomini che passano per la sua dimora negli anni anche Pablo Picasso, Gustav Adolf Mossa, Marcel Duchamp, Salvador Dalì e il fotografo Man Ray che la rappresenterà in modo leggendario, come nel ritratto meduseo del 1922.

Luisa Casati, con i capelli rosso fuoco e quegli occhi bistrati di nero e definiti da Marinetti "occhi lenti, di giaguaro che digerisce il sole", diventerà modella, oltre che magnate, per numerosi artisti.

Che ne avrebbero ritratto le sembianze facendone arrivare il mito sino ai giorni nostri, di quella donna che, come descritto dal New Yorker nel 2003, “... I suoi contemporanei non riuscirono mai a decidere se fosse un vampiro, un uccello del paradiso, una semplice arrogante, una dea, o una comune lunatica”.

(Redazione Online/v.l.)
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