La copertina finemente lavorata avvolge le pagine ingiallite dal tempo. Sofia con gesti delicati ed esperti sfiora la pelle e la carta per restaurare il libro e riportarlo al suo antico splendore. La legatoria è la sua passione. Solo così riesce a non pensare alla sua vita che le sta scivolando di mano giorno dopo giorno. Quando arriva il momento di lavorare sulle controguardie, il respiro di Sofia si ferma: al loro interno nascondono una sorpresa. Nascondono una pagina scritta a mano: è la storia di una donna, Clarice, appassionata di arte e di libri.

Si apre così la trama di "La rilegatrice di storie perdute", romanzo (edito da Garzanti) della cagliaritana Cristina Caboni e in arrivo, in una presentazione con l'autrice, mercoledì 8 novembre nella nuova Biblioteca Comunale di Vallermosa (via Salvo d'Acquisto, dalle 18.30).

La storia è quella di un'abile rilegatrice vissuta nel primo Ottocento, quando alle donne era proibito esercitare quella professione. Una donna, dunque, che ha caparbiamente lottato per la sua indipendenza. E che alla luce fioca di una candela ha affidato a quel libro un messaggio lanciato nel mare del tempo, e una sfida che può condurre a uno straordinario ritrovamento chi la raccoglierà.

Cristina Caboni, madre di tre figli, oltre a dedicarsi alla scrittura lavora per l'azienda apistica di famiglia, occupandosi principalmente della cura delle api regine.

Fra le autrici italiane più amate dalla stampa e dai lettori, dopo "Il sentiero dei profumi" e "Il giardino dei fiori segreti" torna con un nuovo bestseller, un romanzo sul potere dei libri e sulla forza che non conosce ostacoli del genere femminile.

(Redazione Online/v.l.)
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