La storia di una città raccontata attraverso il suo lato più oscuro. Quarant'anni di vita che tracciano il volto tragico di una metropoli in rapida ascesa economica, in cui i fatti reali sembrano usciti dalla penna di un grande scrittore di gialli.

Sono queste le suggestioni che s'incontrano nella mostra "Milano e la mala. Storia criminale della città, dalla rapina di via Osoppo a Vallanzasca", in programma a Palazzo Morando dal 9 novembre all'11 febbraio 2018.

La rassegna, a cura di Stefano Galli, analizza e ripercorre la nascita e l'affermazione della criminalità a Milano, tra la fine degli anni Quaranta e la metà degli anni Ottanta, attraverso 170 immagini d'epoca e le locandine originali di film polizieschi degli anni '60 e 70 girati a Milano.

L'ESPOSIZIONE - Il percorso espositivo, ordinato cronologicamente, prende avvio dalla fine della seconda guerra mondiale e si dipana attraverso la famosa rapina di via Osoppo del 1958, definita "il colpo del secolo": l'assalto di sette uomini a un portavalori, con un bottino di oltre 614 milioni di lire "guadagnato" senza neppure sparare un colpo. L'episodio ha rappresentato l'apice della "Ligera", una forma di delinquenza tutta milanese composta da piccoli gruppi di criminali e spesso ricordata anche nelle canzoni popolari.

Un'immagine dalla rapina di via Osoppo. Archivi Farabola
Un'immagine dalla rapina di via Osoppo. Archivi Farabola
Un'immagine dalla rapina di via Osoppo. Archivi Farabola

L'assalto al portavalori di via Osoppo ha poi lasciato il campo, nel ventennio 1960-1980, a una nuova forma criminale strutturata in gruppi omogenei – anche di stampo mafioso – diretta al controllo del gioco d'azzardo, della prostituzione e, infine, del traffico degli stupefacenti. Tra i protagonisti di questa stagione nomi del calibro di Francis Turatello, Angelo Epaminonda, Renato Vallanzasca, che evocano nei ricordi dei milanesi atmosfere da Far West.

LA CITTA' - A fare da sfondo a queste imprese una metropoli come Milano che, a seguito del boom economico, si modifica in maniera profonda. La Milano della Mala è una città che vive anche di notte nelle bische, nei night club, nei circoli privati.

Piazza Duomo a Milano nel 1954. Archivi Farabola
Piazza Duomo a Milano nel 1954. Archivi Farabola
Piazza Duomo a Milano nel 1954. Archivi Farabola

Particolari focus saranno dedicati a specifici fenomeni - i sequestri reali e quelli solamente minacciati, i luoghi di detenzione e le rivolte carcerarie – e ai gruppi di feroci killer come i famigerati Apaches di Epaminonda che terrorizzarono la città nei primissimi anni Ottanta.

Tra i documenti e gli "strumenti del mestiere" in mostra, anche la celebre custodia del mitra di Luciano Lutring, i dadi usati nelle bische, le armi utilizzate dalla polizia di Stato che con gli eroici agenti della questura di Milano, in primis il commissario Mario Nardone e il futuro questore Achille Serra, ha contrastato la criminalità di quegli anni.

Il racconto si chiude idealmente con la sezione dedicata a Renato Vallanzasca, il bandito della Comasina, ultimo rappresentante di una malavita milanese che dai primi anni Ottanta ha lasciato il passo a nuove e più cruente forme di criminalità.

(Redazione Online/v.l.)
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