UN RACCONTO A QUATTRO MANI - Il prossimo volume di Album Sardo, in uscita sabato 4 novembre, porta le firme dei due grandi fotografi del dopoguerra Pablo Volta e Mario Carbone.

Italo-argentino il primo, autore di reportage fotografici dedicati alla Sardegna, tra cui la "scandalosa" Inchiesta su Orgosolo realizzata insieme all'etnologo Franco Cagnetta nei primi anni '50.

Calabrese il secondo, fotografo cresciuto in bottega con la passione per il cinema e le tematiche sociali, premiato con due Nastri d'Argento alla Mostra del cinema di Venezia per la fotografia del film I vecchi e per un documentario sull'alluvione di Firenze, nonché autore di un reportage sardo che spazia dai pescatori di Cabras ai minatori di Carbonia.

ORGOSOLO AL CENTRO DELLO SCANDALO - Quando Pablo Volta approda in Sardegna per illustrare l'Inchiesta su Orgosolo nel 1954 non si aspetta certo che quel reportage pubblicato sulla rivista Nuovi Argomenti di Alberto Moravia e Alberto Carocci scateni un putiferio nei corridoi della politica, attirandosi persino l'accusa di "vilipendio delle forze armate" e "pubblicazione di notizie atte a turbare l’ordine pubblico".

A scatenare l'indignazione e i dibattiti parlamentari è la denuncia dei soprusi che il mondo pastorale sardo è costretto a subire da parte dei rappresentanti dello Stato, secondo la teoria che vede equiparati pastori e banditi e perciò soggetti a norme di polizia speciali. Parole e immagini non fanno sconti alle istituzioni, ma in un'Italia che non è ancora pronta a guardare in faccia le proprie miserie e diseguaglianze non c'è spazio per un registro simile, tanto che la pubblicazione viene immediatamente ritirata dal commercio. Resterà però il suo messaggio, raccolto qualche anno dopo dal regista Vittorio De Seta che lo riproporrà in chiave cinematografica realizzando il capolavoro Banditi a Orgosolo.

I pescatori di Cabras nelle immagini di Mario Carbone
I pescatori di Cabras nelle immagini di Mario Carbone
I pescatori di Cabras nelle immagini di Mario Carbone

LA FOTOGRAFIA COME MISSIONE - Su un binario parallelo scorre la storia professionale e umana del fotografo Mario Carbone, da Cosenza a Milano con il pallino delle immagini e il sogno di dare al mestiere una funzione civile, di racconto e denuncia, scegliendo come soggetto delle proprie storie il mondo degli ultimi.

La sua avventura sarda si snoda tra i pescatori di Cabras, la solitudine dei pastori di Sedilo e l'alienazione dei minatori di Carbonia. E il risultato è uno spaccato crudo e veritiero della Sardegna del dopoguerra, dove il boom economico resta un miraggio e chi potrebbe intervenire preferisce voltare la testa altrove.

Barbara Miccolupi

(Il 19° volume di Album Sardo è in edicola da sabato 4 novembre in abbinamento facoltativo a L'Unione Sarda - 2,80 Euro oltre al prezzo del quotidiano).

Dalle pagine di Album Sardo
Dalle pagine di Album Sardo
Dalle pagine di Album Sardo
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