Basta un click. E si schiude il mondo di Eleonora d'Arborea. Provare per credere.

Si scrive www.istar.oristano.it ma si legge Giudicato.

Sa Juighissa vola nel web, grazie al sito Arborensia dell'Istar (Istituto Storico Arborense).

Una trentina di esperti raccontano la storia di Oristano: Medioevo, Età moderna.

Si parte con due percorsi (Leopoldo Ortu e Giuseppe Mele), a cui se ne affiancheranno altri, in un aperto confronto storiografico. Approfondimenti filologici, linguistici (Giulio Paulis, Antonio Piras, Maurizio Virdis) e storici (Gian Giacomo Ortu, Alessandro Soddu) convivono insieme ad agili panoramiche didattiche (Paolo Gaviano, Walter Tomasi). Arborensia spazia con levità.

Dalle battaglie per l'indipendenza arborense (Alessandra Cioppi e Mirella Scarpa) alle presenze ebraiche (Cecilia Tasca). Affiorano la Oristano del Trecento e delle origini (Maria Grazia Mele, Obler Luperi), la storia dell'arte (Aldo Sari, Ivo Serafino Fenu, Cristina Cannas), i Francescani (Umberto Zucca). Ma non solo Oristano: c'è anche Bosa arborense (Attilio Mastino), mentre - a sorpresa - sbuca la Eleonora di Giuseppe Dessì (Giuseppe Marci).

MUSICHE E CIBI - Si potrà sorvolare l'affascinante mondo dei castelli arborensi (Giovanni Serreli), o gustare ghiottonerie erudite, quali la Carta araba di Piri Reis (Marina Sechi Nuvole). Oristano spagnola? Sartiglia, claro! (Maurizio Casu).

Ma anche l'orecchio vuole la sua parte. E voilà sei inni liturgici del Trecento (cantati da Giacomo Baroffio ed Eun Ju Kim, su trascrizioni dello scrivente).

Emerge persino un antico frammento patristico (Giacomo Loi). Tra le perle: l'Archivio della Corona d'Aragona di Barcellona (Alberto Torra) e l'Archivio Storico di Oristano (Antonella Casula, Franca Uccheddu).

Grazie a Carlos López, illustre direttore dell'archivio barcellonese, l'Istar ha stipulato un accordo col Ministerio de Cultura del governo spagnolo, per una imponente digitalizzazione (e oggi il pensiero corre al cozzo tra Barcellona, che ha proclamato la Repubblica di Catalogna, e Madrid). Documentare? Una missione.

LE SETTE LETTERE - L'ente oristanese - grazie alla Ras - ha finanziato anche la digitalizzazione del fondo antico del municipio. E nel 2018, in collaborazione con l'archivio di Barcellona, l'Istar pubblicherà sette lettere di Eleonora, per metterle in rete.

Arborensia offre tra l'altro passi dagli Anales della Corona d'Aragona di Jerónimo Zurita (Mauro Badas).

Sono previste bibliografie in progress, ed è già attivo uno scrigno di studi (ad esempio di Giulia Murgia, sulle glosse dell'Olives). Approdano in rete anche le migliaia di pagine stampate dall'ente, dove ritroviamo cari e illustri studiosi scomparsi: Rafael Conde, Roberto Coroneo, Giulio Angioni.

Su tutto svetta la Carta de Logu, edita con ingente sforzo dall'Istar, insieme al Centro Studi Filologici Sardi: si potrà ruminare il codice di Eleonora on line, e sbizzarrirsi con ricerche su singole parole. Arborensia - fortemente voluto dal Comune di Oristano e dal Cda Istar (Gianni Loddo, presidente, insieme ad Andrea Casti ed Enrica Vidali) - si avvale di un comitato scientifico e una redazione.

IL SITO - La consulenza editoriale del sito èdi Giuseppe Seche, ovoddese, con un brillante dottorato di ricerca internazionale, tra Cagliari e Salamanca.

In Arborensia fa capolino una bambina: Bera.

La sua storia è raccontata per gli scolaretti da Clara Murtas, con raffinate illustrazioni di Pia Valentinis.

Un giorno, mentre le spiegano le aspre pene per i ladri che avevano rubato anche nella loro vigna, Bera pensa: "Mischinus! forse avevano più fame di noi".

Giampaolo Mele

© Riproduzione riservata