Una delle più grandi raccolte private di Torah, un giardino realizzato con la vegetazione della Bibbia e un percorso indietro nel tempo. Sono solo alcune delle "attrazioni" del Museo della Bibbia, che aprirà a Washington Dc il prossimo 17 novembre.

Realizzato in un grande ex deposito frigorifero di 40mila metri quadri, interamente ristrutturato su otto piani, il museo sorgerà a due isolati dal Campidoglio e proprio a fianco al National Mall. Costo dell'operazione: 500 milioni di dollari, in gran parte finanziato dalla famiglia cristiana conservatrice dei Green che possiede la Hobby Lobby, un gigante del commercio di oggettistica con 750 punti vendita e 32mila dipendenti.

Quando l'aministratore delegato Steve Green annunciò il progetto, era il 2009, dichiarò che la missione del museo era quella di "dare vita alla parola viva di Dio, per ispirare la fiducia nell'autorità assoluta" della Bibbia.

In realtà l'idea ha poi subito un cambiamento. Secondo quanto scrive il Washington Post, il museo non incoraggia i visitatori a prendere alla lettera la Bibbia, o a credere che "il Libro dei Libri" abbia una sola versione giusta.

"Il museo non mette paletti, non dice apertamente che la Bibbia è buona o è vera - ha dichiarato Green - Il suo ruolo è quello di presentare i fatti e lasciare che le persone prendano le loro decisioni".

(Redazione Online/D)
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