La famiglia di Pablo Neruda non ha mai creduto a una morte dovuta al cancro, e ora un team internazionale sembra confermare altre ipotesi.

La commissione si è riunita a Santiago del Cile e ha rivelato di aver trovato, nei resti del poeta cileno, una tossina: per i parenti, infatti, Neruda sarebbe stato avvelenato da uomini di Pinochet, quindi non sarebbe morto, come scritto nel certificato, per un cancro alla prostata, di cui comunque soffriva.

Resta da stabilire, ancora, se un batterio possa essere stato iniettato nel suo corpo.

"Se tutto procederà come previsto - dicono gli esperti - entro un anno avremo una risposta".

Il premio Nobel per la Letteratura è morto il 23 settembre 1973, poco dopo il golpe del generale Pinochet.

(Redazione Online/s.s.)
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