Giancarlo Bussi, ingegnere e dipendente della casa automobilistica Ferrari, venne rapito il 4 ottobre 1978 in una villa nei pressi di Villasimius. Un sequestro misterioso, che si concluse con la morte dell'ostaggio, il cui corpo non verrà mai ritrovato.

Nel libro-inchiesta "Le verità scomode. Villasimius. Il tragico sequestro Bussi e gli errori giudiziari" Carlo Dore riaccende i riflettori su un caso anomalo.

Se ne parlerà giovedì a Cagliari, alle 18, nella Sala dei Ritratti di Palazzo Siotto (in via dei Genovesi, 114) quando, insieme all'autore del volume, interverranno l'editore Carlo Delfino, Massimo Dadea e Fabio Marcello.

L'avvocato cagliaritano rompe così il silenzio che ha circondato il sequestro e ripercorre tutte le fasi della vicenda fino alla sentenza che, a detta degli stessi magistrati, conteneva diverse zone d'ombra, il ruolo delle forze dell'ordine e l'intoccabilità di quelli che Dore chiama i "santuari del potere".
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