Parole e disegni nel nuovo libro di Eleonora Iannelli "Meglio il lupo che il mafioso 2", per raccontare ai bambini la piaga della criminalità mafiosa attraverso le storie delle vittime. C'è il piglio da sceriffo americano di Giorgio Boris Giuliano, il senso dello Stato del prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa, la tenerezza di Graziella Campagna, giustiziata dalla mafia a 17 anni perché aveva visto troppo, e ancora il sacrificio del ''giudice ragazzino'' Rosario Livatino, l'intuizione geniale del pool antimafia e l'orrore delle stragi che uccisero Chinnici, Falcone e Borsellino.

Queste e altre storie nel libro edito da Navarra e dedicato ai lettori dagli 8 anni in su, che porta avanti il progetto sull'insegnamento della legalità della giornalista siciliana Iannelli e della Fondazione ''Rocco Chinnici'', con l'aggiunta di disegni, vignette e pensieri degli alunni di otto plessi scolastici dell'Istituto comprensivo ''Villa Lina-Ritiro'' di Messina, indicato da don Luigi Ciotti di ''Libera'' come un modello da seguire.

Un modo intelligente e utile di toccare un tema delicato ed educare alla legalità le nuove generazioni, come spiega l'autrice: "Il segreto? No alla retorica, spazio al candore e alla spontaneità dei bambini, parole semplici ma senza nascondere la verità, lezioni interattive, con audiovisivi e testimonianze dirette, utilizzando soprattutto la tecnica del brainstorming, una specie di intervista collettiva". Nella convinzione che la mafia e la cultura mafiosa, come il malaffare e il bullismo, si possano prevenire con le buone letture, e soprattutto con gli esempi concreti delle vittime e la memoria dei loro familiari.

(Redazione Online/b.m.)
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