Nella Carbonia in stile yankee si poteva fare una passeggiata fra la school (scuola) e l'head quarter fascism (la casa del fascio); poi un salto veloce al Labour Camp per vedere come stavano i prigionieri slavi prima di dirigersi in tutta fretta alla Serbariu Station, nei pressi della Arena stadium e della Power Station (stazione energetica).

LA MAPPA - Non è esterofilia a tutti i costi ma c'è stato un momento in cui Carbonia s'è vestita suo malgrado a stelle e strisce. Era il marzo 1943 e la città stava per conoscere i bombardamenti alleati frutto, forse, anche di una dettagliata mappa geografica in inglese scovata da un appassionato del Sulcis nella biblioteca del Congresso degli Stati Uniti, a Whashington. È la cartina del centro urbano, e dintorni, con i nomi in inglese dei siti ritenuti più importanti. La cartina è spuntata giorni fa grazie a un impiegato statale di 50 anni, di Carbonia, che ha aderito all'appello lanciato da Mauro Pistis, del Comitato Crocetti, impegnato nella promozione del patrimonio storico locale. Appello lanciato in vista della rievocazione della tragedia che il 19 ottobre 1937 costò la vita a 14 minatori a pozzo Schisorgiu.

LA SORPRESA - "Ho chiesto agli appassionati di storia di arricchire il patrimonio di reperti con testimonianze inedite - rivela Pistis - ed enorme è stata la sorpresa quando una persona, che vuole restare anonima, ci ha spedito la mappa americana del 1943 scovata nella biblioteca del Congresso".

VISTA DAGLI AMERICANI - È una Carbonia un po' yankee: il dopolavoro di piazza Roma assume il nome di Recreation Hall, la chiesa di San Ponziano è ovviamente Church, i medaus sono indicati come Farms, la villa Sulcis è Directors Villa. E poi ecco le schools delle elementari di via Brigata Sassari, l'Hospital di piazza Cagliari, lo stadio Ciano individuato come Arena, la torre di raffreddamento della miniera è la Cooling Tower, le teleferiche per gli sterili sono Spoil Dump e quelle per il trasporto carbone Power Line.
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