Il sito archeologico di Mont'e Prama continua a stupire. Nella collina più famosa del Sinis dove gli archeologi sono al lavoro dal primo settembre sono già stati rinvenuti diversi reperti antichi: il busto di un arciere decapitato e con il braccio destro spezzato, frammenti di una spada, un piccolo modello di nuraghe, il manico di una brocchetta e una nuova tomba, la prima in assoluto sul lato ovest di Mont'e Prama.

Ma non è tutto. Dalla preziosa cassaforte del Sinis gli archeologici hanno estratto anche un reperto unico: una piccolissima mano di un bronzetto nuragico con un bracciale al polso in gesto di saluto che, secondo gli studiosi, potrebbe avere un legame con quello ritrovato nel 1958 nella necropoli di Cavalupo, nel territorio dell'antica città di Vulcii, a Viterbo. Lo stesso collegamento era stato fatto anche tre anni fa quando venne alla luce un guerriero che aveva la stessa identica posizione a riposo del bronzetto.

Il lavoro di ricerca archeologica finanziato con 450 mila euro dalla Fondazione Banco di Sardegna due anni fa terminerà il prossimo 31 ottobre.
© Riproduzione riservata