La Fondazione Fotografia di Modena ospiterà dal prossimo 21 ottobre la mostra fotografica "Sequenza Sismica", per raccontare in immagini il fenomeno dei terremoti e le ripercussioni sulle comunità dei luoghi colpiti, con gli scatti di sette fotografi internazionali realizzati nei territori dell'Emilia, del Centro Italia e in Giappone.

Al di là delle personali prospettive degli autori, c'è la dimensione corale dell'evento sismico che oltre a trasfigurare il paesaggio naturale e umano, ne segna irrimediabilmente gli abitanti.

Nell'esposizione ci saranno le immagini in bianco e nero di Olivier Richon, i paesaggi silenziosi di Hallgerður Hallgrímsdóttir e Naoki Ishikawa, i collage di Tomoko Kikuchi, e ancora gli scatti di Eleonora Quadri, Valentina Sommariva e Alicja Dobrucka: più di 70 fotografie che riflettono la precarietà e fragilità dei luoghi in cui viviamo.

Gli effetti dei terremoti nella mostra fotografica "Sequenza sismica". Su esplicita richiesta del fotografo Tomoko Kikuchi questa immagine non ha didascalia
Gli effetti dei terremoti nella mostra fotografica "Sequenza sismica". Su esplicita richiesta del fotografo Tomoko Kikuchi questa immagine non ha didascalia
Gli effetti dei terremoti nella mostra fotografica "Sequenza sismica". Su esplicita richiesta del fotografo Tomoko Kikuchi questa immagine non ha didascalia
La distruzione a Montemurro, in Basilicata, 1857-58. Foto di Alphonse Bernoud\r © Royal Society
La distruzione a Montemurro, in Basilicata, 1857-58. Foto di Alphonse Bernoud\r © Royal Society
La distruzione a Montemurro, in Basilicata, 1857-58. Foto di Alphonse Bernoud © Royal Society
Messina distrutta dal terremoto del 1908. Foto di Luca Comerio
Messina distrutta dal terremoto del 1908. Foto di Luca Comerio
Messina distrutta dal terremoto del 1908. Foto di Luca Comerio
Interni di una chiesa a Piedilama, Arquata del Tronto. Foto di Alicia Dobrucka
Interni di una chiesa a Piedilama, Arquata del Tronto. Foto di Alicia Dobrucka
Interni di una chiesa a Piedilama, Arquata del Tronto. Foto di Alicia Dobrucka
Casa distrutta a Castro Montegallo, Ascoli Piceno.Foto\r di Alicia Dobrucka
Casa distrutta a Castro Montegallo, Ascoli Piceno.Foto\r di Alicia Dobrucka
Casa distrutta a Castro Montegallo, Ascoli Piceno.Foto di Alicia Dobrucka
Un paesaggio silenzioso post terremoto. Foto di Hallgerður Hallgrímsdóttir
Un paesaggio silenzioso post terremoto. Foto di Hallgerður Hallgrímsdóttir
Un paesaggio silenzioso post terremoto. Foto di Hallgerður Hallgrímsdóttir
Le macerie post terremoto nella foto di Hallgerður Hallgrímsdóttir\r dalla serie "Nel Mezzo", 2017
Le macerie post terremoto nella foto di Hallgerður Hallgrímsdóttir\r dalla serie "Nel Mezzo", 2017
Le macerie post terremoto nella foto di Hallgerður Hallgrímsdóttir dalla serie "Nel Mezzo", 2017
"Il paesaggio esposto", foto di Naoki Ishikawa
"Il paesaggio esposto", foto di Naoki Ishikawa
"Il paesaggio esposto", foto di Naoki Ishikawa
Un paesaggio colpito dal terremoto a Iwate in Giappone. Foto di Naoki Ishikawa
Un paesaggio colpito dal terremoto a Iwate in Giappone. Foto di Naoki Ishikawa
Un paesaggio colpito dal terremoto a Iwate in Giappone. Foto di Naoki Ishikawa
Strade di Norcia dopo il terremoto, 1860-61. Foto di Robert MacPherson
Strade di Norcia dopo il terremoto, 1860-61. Foto di Robert MacPherson
Strade di Norcia dopo il terremoto, 1860-61. Foto di Robert MacPherson
Il tricolore italiano su un edificio colpito dal sisma a Novi, Modena. Foto di Olivier Richon
Il tricolore italiano su un edificio colpito dal sisma a Novi, Modena. Foto di Olivier Richon
Il tricolore italiano su un edificio colpito dal sisma a Novi, Modena. Foto di Olivier Richon
I danni alla chiesa di Amatrice, Rieti. Foto di Olivier Richon
I danni alla chiesa di Amatrice, Rieti. Foto di Olivier Richon
I danni alla chiesa di Amatrice, Rieti. Foto di Olivier Richon
Segni di riconoscimento sui detriti del terremoto. Foto di Valentina Sommariva
Segni di riconoscimento sui detriti del terremoto. Foto di Valentina Sommariva
Segni di riconoscimento sui detriti del terremoto. Foto di Valentina Sommariva
La vita nelle tendopoli per le vittime dei terremoti. Foto di Valentina Sommariva
La vita nelle tendopoli per le vittime dei terremoti. Foto di Valentina Sommariva
La vita nelle tendopoli per le vittime dei terremoti. Foto di Valentina Sommariva

A completare il progetto anche un video documentario prodotto da Fondazione Fotografia Modena, ideato e realizzato da Daniele Ferrero e Roberto Rabitti negli stessi luoghi visitati dai fotografi, con il contributo di professori dell'Università di Pisa che descrivono gli effetti psichici di un evento sismico.

Infine, a corredo dei reportage attuali, una serie di fotografie storiche dei primi terremoti fotografati in Italia: quello del 16 dicembre 1857 in Val d’Agri negli scatti di Alphonse Bernoud (territorio oggi compreso tra le provincie di Potenza e Salerno), quello di Norcia del 22 agosto 1859 ritratto da Robert MacPherso, l'evento di Casamicciola del 28 luglio 1883 e il terremoto di Messina del 1908 fotografato da Luca Comerio.

(Redazione Online/b.m.)
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