Il canto tradizionale della Sardegna, nelle modalità "a cuncordu" e " a tenore", risuonerà in uno dei templi italiani della cultura: il Festivaletteratura di Mantova. L'8 settembre, tra gli ospiti della rassegna che per cinque giorni accoglierà autori provenienti da tutto il mondo ci sarà il "Cuncordu e Tenore de Orosei".

Apprezzato per la capacità di cimentarsi in entrambe le forme di esecuzione - quella "a cuncordu" (legata al repertorio sacro di cui sono custodi le confraternite religiose), e quella "a tenore", più propria del contesto profano -, il coro sarà protagonista (Palazzo Te, ore 18.30) dello spazio intitolato "La parola che canta". Dialogherà con poeti e interpreti di altre culture musicali.

Si tratta di un'occasione importante per la formazione canora che, nata nel 1995 e già al centro di esperienze di incontro e scambio nella Penisola e all'estero, oltre che di fortunate sperimentazioni e di collaborazioni con il cinema e la letteratura, è composta da Massimo Roych (oche nel canto a cuncordu), Mario Siotto (basso in entrambe le modalità di esecuzione), Gian Nicola Appeddu (contra), Piero Pala (mesu oche) e Tonino Carta (oche nel canto a tenore).

Il canto "Cuncordu e Tenore de Orosei", volando sopra le polemiche che spesso sono state alimentate attorno ai festival ospitati nell'Isola e alla mancanza di voci riconoscibili della cultura sarda, parlerà ai rappresentanti più autorevoli della letteratura mondiale, nel linguaggio universale e formidabile - a dispetto della sua specificità - della tradizione canora dell'Isola, delle sue armonie e della sua arte diffusa, prezioso patrimonio immateriale di intere comunità.

Intanto, il 20 agosto la formazione di Orosei, insieme con altri musicisti sardi, sarà protagonista del concerto organizzato dall'etnomusicologo Marco Lutzu per la Notte della Taranta, il più importante festival di musica popolare d'Europa.
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