Da alcuni giorni fra gli ombrelloni della spiaggia di Costa Rei ci si interroga su chi possa essere il fortunato proprietario del lussuoso veliero ormeggiato nelle acque in prossimità dello stabilimento Chaplin.

C'è chi parla di un famoso stilista, forse Armani, oppure di qualche membro della famiglia Gucci.

Stando ai più informati, il lussuoso natante sarebbe il Créole, maestoso tre alberi nero acquistato oltre trent'anni addietro da Maurizio Gucci in Danimarca, dove era utilizzato come nave scuola. Proprio in quel periodo iniziarono per Gucci i guai e le diatribe familiari, che lo costrinsero anche ad espatriare, e furono in molti a sussurrare che a portargli sfortuna fosse stata la grande goletta, che godeva di pessima reputazione fin dalla nascita.

Ad ordinarla al cantiere inglese Camper e Nicholsons fu il magnate statunitense Alec Smith Cochrane, che lo battezzò Vira. Al varo, il 14 settembre 1927, l'armatore manifestò tutti i sintomi di un male incurabile, che lo condusse rapidamente alla morte. Il tre alberi passò quindi a un nobiluomo inglese, Maurice Pope, che lo ribattezzò Créole, rivendendolo poi a Sir Connop Cuthrie, cui fu requisito dalla Royal Navy allo scoppio della seconda guerra mondiale per il trasporto delle truppe.

La fama peggiore il Créole l’acquisì tuttavia con l'armatore greco Stavros Niarchos, che lo rilevò per pochi soldi alla fine del conflitto riportandolo agli antichi splendori. Nei suoi lussuosi saloni, raccontano i cronisti del tempo, si compì il dramma che portò alla morte, il 4 maggio 1970, della moglie Eugenia Livanos e, quattro anni dopo, di sua sorella Tina, che l'armatore greco aveva sposato poco dopo. Pare che proprio sul Créole si scatenasse la gelosia delle mogli, per le troppe attenzioni che Niarchos riservava alle belle e famose ospiti, sempre presenti a bordo.

E anche Maurizio Gucci lo usava per le pubbliche relazioni ad alto livello: nel 1992, Créole era a San Diego per la Coppa America, a disposizione di Raul Gardini e dei suoi ospiti. E oggi c’è chi vede parecchi punti di contatto fra i due personaggi così tragicamente scomparsi. Fra cui, appunto, la passione per la barca "maledetta".

(Redazione Online/v.l.)
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