Nasce a Urzulei il museo de Sa Murra. Un'esposizione multimediale da dedicare al gioco nella sua variante sarda e nelle decine di declinazioni dei paesi del Mediterraneo.

Sarà un percorso per immagini e video, attraverso pubblicazioni e dati storici, frutto del lavoro dell'associazione "Sociu pro su giocu de sa murra" e di altri studiosi.

"Senza tralasciare i dati antropologici, storici e di contorno - spiega il presidente Fabrizio Vella - che il gioco assume presso ogni popolo".

LE SFIDE - I ragazzi de Su Sociu "Roberto Mulas" sono abituati alle sfide. Hanno cominciato nel 1998 organizzando il primo torneo ufficiale e autorizzato del gioco della morra sul territorio italiano.

Un evento diventato negli anni appuntamento di culto, imperdibile per tutti gli appassionati, con numerosi tentativi di imitazione.

Morradores da tutta l'Isola arrivano ogni anno in piazza Fontana per darsi battaglia una notte intera. Nel 2003 il grande salto.

L'associazione organizza il primo incontro internazionale di morra, "Atòbiu de sos murradores de su Mediterràneu", poi divenuto Murramundo, una manifestazione prestigiosa, di caratura internazionale e itinerante che quest'anno vedrà partecipare venti delegazioni da tutto il Mediterraneo.

I PROGETTI - Vella spiega con orgoglio quale siano i prossimi passi:

"Dopo quasi venti anni di attività, portata avanti con passione, impegno e difficoltà quali la carenza di fondi, l'indifferenza e l'ostruzionismo di qualcuno, è giusto che la nostra associazione provi a fare un bilancio".

"Oggi ci riteniamo soddisfatti per gli obiettivi raggiunti e per sancire questo risultato ventennale, vorremmo realizzare qualcosa di importante, lasciare, per chi ha il piacere di conoscere e per le generazioni future un luogo definito, uno spazio tutto dedicato alla morra ed ai suoi contesti sociali".

MURALES E MASCHERE - L'associazione è andata ben altra la riscoperta e valorizzazione della morra. Tra tutte la creazione del percorso muralistico "Memoria e identidade" sui muri di Urzulei, vecchie foto dipinte sulle facciate delle case del centro storico, alla valorizzazione del caglio di capretto, celebrato ogni estate con una giornata a Mannorri, sino alla ricostruzione dell'antica maschera di Su Maimone.

Simone Loi

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