Un modo alternativo per conoscere una città? Sfogliarla! Romanzi, poesie e grandi scrittori ci possono condurre alla scoperta di molti luoghi meglio di una guida turistica e anche di un navigatore satellitare.

L'importante, per prima cosa è spegnere lo smartphone e ritornare al classico, anzi ai "classici" dato che parliamo di libri.

Poi, non avere fretta e lasciarsi guidare perché il lettore-viaggiatore deve prestare - come scrive Josè Saramago in Viaggio in Portogallo - "minimo ascolto alla facilità degli itinerari comodi e frequentati e accettare di sbagliare strada e di tornare indietro o, al contrario, perseverare fino a inventare inusuali vie d'uscita verso il mondo. Non potrà fare miglior viaggio".

Però da un luogo bisogna pur cominciare e per rimanere in tema puntiamo la rotta sul Portogallo e sulla sua magica capitale che "per il viaggiatore che vi giunga dal mare, anche vista in lontananza, sorge come una bella visione di sogno, stagliata contro un cielo azzurro e splendente che il sole allieta col suo oro".

Così scriveva Pessoa nel 1925 nel suo Lisbona, quello che il turista deve vedere e potrebbe essere un’idea andare alla scoperta di quello che è rimasto e non è rimasto a novant’anni di distanza.

Oppure assieme a Pessoa ritrovare le atmosfere di Sostiene Pereira di Antonio Tabucchi.

Libri e luoghi si intrecciano quindi in un gioco di scoperte e rivelazioni che possiamo ripetere con la Parigi di Simenon, naturalmente. O, per essere più contemporanei, con la Stoccolma di Stieg Larsonn.

Nella Millennium Trilogy la città viene tanto dettagliata che è stato possibile realizzare una vera e propria guida, La Stoccolma di Stieg Larsson con le bellissime foto di Maki Galimberti.

E le prossime vacanze?

Un’idea? Prendere un immaginario Orient Express e farci raccontare Venezia da Gustav von Aschenbach, il protagonista di La Morte a Venezia di Thomas Mann oppure da Marcel Proust con il suo Alla ricerca del tempo perduto.

Umberto Saba poi ci può condurre con il Canzoniere per Trieste, città che per il poeta "ha una scontrosa grazia" e che bisogna prima conquistare per poi esserne conquistati.

Percorriamola allora con La coscienza di Zeno di Italo Svevo fino ad arrivare ad amare la bora come faceva un tempo James Joyce. L'approdo? Istanbul come la descrive Orhan Pamuk in Istanbul, I ricordi e la città e Il museo dell'innocenza: odorosa, colorata, rumorosa e sonora. Triste e dolente, divisa tra passato e presente, tra Asia ed Europa.

E se poi proprio non possiamo fare a meno delle nuove tecnologie ecco "City Teller", la prima app per vedere le città con gli occhi degli scrittori.

Nata nel 2014 si può definire una mappa geo-emozionale, per conoscere i luoghi attraverso i libri e i libri attraverso i territori.

Gli utenti vi possono trovare citazioni di testi dedicate a luoghi e città e allo stesso tempo inserire brani di scrittori e poeti.

Si può così creare una vera e propria biblioteca in cui geografia, storia, arte e letteratura si incontrano con i criteri dei moderni social. Immancabili, naturalmente, le foto dei luoghi resi celebri da grandi scrittori. Insomma, buona lettura e buon viaggio.
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