Il corpo imbalsamato del pittore spagnolo Salvador Dalì è "in buone condizioni". Non solo: i celebri baffi, a 28 anni dalla sepoltura, sono ancora intatti.

A rivelarlo il segretario generale della Fondazione Gala-Salvador Dalí, Lluís Peñuelas, in una conferenza stampa in cui ha fornito i dettagli della riesumazione ordinata dal tribunale per prelevare campioni di DNA dell'artista che serviranno in una causa di attribuzione di paternità.

Peñuelas ha raccontato che i leggendari baffi di Dalì hanno mantenuto la loro "posizione classica alle 10 e 10".

La riesumazione nella cripta presso il Teatro-Museo Dalí a Figueres, nella Spagna nordorientale, è proceduta in maniera "tranquilla" ed è durata quattro-cinque ore. I coroner hanno potuto prelevare per il test del Dna campioni di unghie, capelli e ossa, che una volta effettuate le analisi verranno rimessi al loro posto. I lavori sono stati eseguiti in una tenda posta sulla cripta "per massimizzare la discrezione e la privacy".

Gli operai hanno dovuto installare anche una puleggia per sollevare la pietra del peso di mezza tonnellata che copre la tomba: si è trattato di uno dei momenti più delicati del processo.

Il tribunale ha ordinato la riesumazione della salma dell'artista a fine giugno per poter confrontare il Dna con quello di Pilar Abel, una indovina 61enne che afferma di essere figlia di una relazione clandestina tra Dalì e una cameriera conosciuta nella città di Cadaqués. Se la versione di Abel verrà confermata, l'astrologa diventerà l'unica figlia conosciuta di Dalì, cui i biografi hanno sempre attribuito una sessualità complessa ed enigmatica.

Eccentrico, controverso e narcisista, Dalì è considerato uno degli artisti più influenti del ventesimo secolo. Tra i suoi dipinti più rappresentativi "La persistenza della memoria", di cui fanno parte i suoi famosi "Orologi molli".

(Redazione Online/v.l.)
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