Quando si parla di cinema e teatro i colpi di scena e i Deus ex machina che intervengono miracolosamente per districare nodi e conflitti della trama non sono certo una novità, ma talvolta succede che un evento inaspettato e fuori pronostico abbia la capacità di lasciarci di stucco.

Credevamo di aver davanti un racconto già scritto: voltando pagina, tutto è cambiato. E La stoffa dei sogni di Gianfranco Cabiddu, dopo la sorpresa del David per la migliore sceneggiatura adattata vinto lo scorso marzo, da stimato outsider si è trasformato in assoluto trionfatore ai Globi d'Oro assegnati dalla stampa estera in Italia. È lui, infatti, il Miglior film dell'anno.

IL FILM - Un intreccio di perfetta epicità. Da una parte un piccolo lungometraggio bello e sofisticato alla conquista di una voce, costruito secondo un'architettura testuale che evoca Shakespeare e De Filippo, verità e menzogna, natura e intervento umano; dall'altra, titani del cinema d'autore italiano come Paolo Virzì con La pazza gioia, Marco Bellocchio con Fai bei sogni e il favorito Amelio con La tenerezza, insieme a un Edoardo De Angelis che, seppur giovane, dopo il successo di critica del suo Invisibili non poteva esser considerato certo un "dark horse".

Gli elementi del racconto ci sono tutti e il pathos del riscatto è garantito.

TRA CINEMA E TEATRO - La giuria, composta interamente da giornalisti stranieri operanti in Italia, ha deciso di premiare La stoffa dei sogni "per la magnifica trasposizione del verso di Shakespeare 'Tutto il mondo è un palcoscenico, uomini e donne sono soltanto attori'. I riflessi del teatro sulla realtà in un posto sperduto dove nulla è quello che sembra, tra personaggi improbabili ma densi di esistenza. Un film che ricompone il puzzle rimettendo al loro posto colpa, vendetta, riscatto e perdono".

CABIDDU: "SONO FELICISSIMO" - Una soddisfazione enorme per Cabiddu che, appena venuto a sapere della vittoria, ci ha raccontato: "Sono felicissimo. Ancora non ci credo. L'ho detto tante volte, ma il solo essere candidati era un grande riconoscimento del nostro impegno. Sottolineo 'nostro' perché ogni film, e in particolare questo, è frutto di un duro lavoro collettivo. Non pensavo minimamente di poter vincere, anche perché La stoffa dei sogni concorreva al fianco di opere bellissime e importanti, con ben altri mezzi distributivi a disposizione, realizzate da amici che stimo e rispetto come Virzì, Bellocchio o Amelio".

"È stata un'assoluta sorpresa. Poi il fatto che questo riconoscimento provenga dalla stampa estera rende tutto ancora più bello perché, al di là di ogni provincialismo, testimonia la capacità del film di poter dialogare con tutti grazie all'universalità di Shakespeare e De Filippo, andando oltre i nostri confini".

Il film era candidato anche per la Migliore fotografia di Vincenzo Carpineta, ma il Globo è andato, invece, a La pelle dell'orso di Daria D'Antonio.

CESARE FURESI - Nulla da fare anche per l'altro sardo in corsa: Cesare Furesi, che gareggiava per la Miglior opera prima con Chi salverà le rose, sconfitto da La ragazza del mondo di Marco Danieli. Oltre al Globo d'Oro alla carriera consegnato al maestro Dario Argento, tra i premi principali, il premio per la Migliore sceneggiatura è andato a La pazza gioia di Virzì, quello per la Migliore musica al grande Enzo Avitabile per Invisibili, mentre Miglior attore e attrice sono rispettivamente il bravissimo Renato Carpentieri (La tenerezza) e Isabella Ragonese (Il padre d'Italia).

Il successo de La stoffa dei sogni, realizzato col sostegno della Regione e della Fondazione Film Commission, è importante non solo per il film in sé e il ritorno pubblicitario, ma anche per dar forza e stimoli a un sistema produttivo isolano che deve essere sempre più abile nello sfruttare le proprie risorse, e riuscire a raccontare storie che parlino al mondo, riflettendo il proprio intimo negli occhi dell'altro.

Marco Cocco

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