La scienza piange la scomparsa di Giovanni Bignami, astrofisico, accademico dei Lincei e pioniere dell'invisibile. È morto nella notte a Madrid, per un improvviso malore, dove si trovava per svolgere attività scientifiche.

Nato a Desio (Monza-Brianza) il 10 aprile 1944, Bignami era sposato con l'astrofisica Patrizia Caraveo. Laureato in Fisica nel 1968 all'Università di Milano nello storico gruppo di Giuseppe Occhialini, si è occupato sempre di ricerca spaziale, partecipando alle principali attività in questo campo in Italia, Europa e Stati Uniti, dagli anni Settanta ad oggi.

È stato presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana e dell'Istituto Nazionale di Astrofisica, noto a livello internazionale per il lavoro ventennale che ha portato all'identificazione ed alla comprensione di "Geminga", la prima stella di neutroni senza emissione radio.

A lui è stato dedicato l'asteroide 6852 "Nannibignami", scoperto nel 1985.

Autore di numerosi libri di comunicazione scientifica, Bignami ricopriva attualmente la carica di presidente del consiglio di amministrazione del progetto Ska e di professore ordinario di Astronomia e Astrofisica allo Iuss (Istituto universitario studi superiori) di Pavia.
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