Che la musica abbia influenze positive non solo sull’umore, ma anche sull’organismo, è notizia ormai nota. Ma cosa può accadere indirizzando l’energia delle vibrazioni sonore su elementi viventi come, ad esempio, il vino o i pomodori?

È questa la curiosa domanda cui il noto compositore e direttore d’orchestra Beppe Vessicchio prova a dare una risposta nella sua ultima fatica letteraria, "La musica fa crescere i pomodori", dove accanto a un racconto delle principali tappe del suo percorso di vita e professionale racconta quanto le frequenze sonore possano influenzare gli elementi naturali tra cui, ovviamente, le piante.

"Se le mucche del Wisconsin producono più latte ascoltando Mozart – spiega il maestro - è ormai testato e comprovato che tutti gli organismi reagiscono positivamente quando gli armonici si combinano in modo naturale".

Le note di Mozart tra i filari sarebbero, in particolare, per Vessicchio, strumento principe per tenere lontani oidio e peronospora dalle viti di nebbiolo. Come sta personalmente testando da un anno e mezzo in una vecchia vigna recentemente acquistata dalla produttrice Ornella Correggia a Bricco degli Angeli, in cima a una collina di Santo Stefano Roero nel cuneese.

Il metodo utilizzato dal maestro viene definito "Fre-Man" (Frequenze e Musica Armonico Naturale), ed è nato dalla collaborazione con il dottor Michele Carone, specializzato in medicina riabilitativa.

Si tratta di una tecnica d’intervento basata sulla risonanza empatica di frequenze sonore per stimolare processi di natura chimico-fisico ai fini di una rinnovata armonia. Questo metodo è stato sperimentato anche direttamente sul vino in botte o già in bottiglia, con risultati tangibili e stabili sia dal punto di vista organolettico sia chimico.

La sperimentazione del maestro non si è tuttavia fermata al vino o ai pomodori, ma ha riguardato anche la mozzarella, il grano duro e l'olio. E i primi risultati pare siano incoraggianti, in primis quelli alimentati dalle melodie del genio di Salisburgo. Provare per credere.
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