Un ritorno in laguna dopo oltre dieci anni per l'artista russo Valery Koshlyakov che, con la mostra "Non smettiamo di costruire l'utopia", in programma dall'11 maggio al 29 luglio, troverà spazio in un'ampia rassegna a lui dedicata da Ca' Foscari Esposizioni, realizzata per le cure di Danilo Eccher.

"Tutto il percorso artistico di Koshlyakov - osserva Eccher - appare quello instabile e precario di una costante oscillazione fra l'eleganza di una cultura nobile e la durezza di una realtà materica brutale, consapevole e orgoglioso del ricco patrimonio storico ma anche attento ai rigurgiti di una contemporaneità spietata, abile nel dominio di forme e spazi ma pronto a sporcarsi le mani con i linguaggi più ruvidi: Koshlyakov è sensibile poeta e guerriero barbaro".

Elisions, un dettaglio dell'installazione
Elisions, un dettaglio dell'installazione
Elisions, un dettaglio dell'installazione

Koshlyakov, che vive tra Parigi e Mosca, è presente con le sue opere in molte prestigiose collezioni: al Macro in Italia, al Centre Pompidou di Parigi e, naturalmente, in alcuni dei principali musei di Stato russi come la Galleria Tret'jakov di Mosca o il Museo Russo di San Pietroburgo.

Nato nel 1962 nel territorio del Rostov, dove ha frequentato una fra le più prestigiose Accademia d'Arte della Russia, Koshlyakov ha aderito nel 1988 al movimento "Arte o Morte", un'associazione che ha riunito i giovani artisti di una nuova stagione espressiva.

Palazzo, opera realizzata nel 2017
Palazzo, opera realizzata nel 2017
Palazzo, opera realizzata nel 2017

Le sue grandi tele fissano l'immagine di un'intima fragilità, un sofferto stato di ansietà che si fissa nella vuota monumentalità delle

rovine classiche. Si alternano simboli di città, di popoli, di epoche: aspetti visionari di un'arte che non smette di rincorrere l'Utopia, memorie e fantasie che confondono la realtà di un paesaggio con il desiderio di un'apparizione.
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