"Al di là del tramezzo, i vicini fanno l'amore ogni due giorni con una frenesia di cui sono invidioso".

È con queste parole che Marcel Proust, uno dei più importanti letterati francesi, si lamentava bonariamente dell'attività sessuale dei vicini.

"Invidio quelle persone che possono gridare, io la prima volta ho pensato che fosse un assassinio", scriveva maliziosamente.

La lettera in cui è contenuta la curiosa rimostranza è stata messa ieri all'asta a Parigi.

Con un prezzo di partenza di 6mila euro, i collezionisti - alcuni in sala, altri collegati via telefono e via internet - si sono dati a un'accesa gara al rialzo. Alla fine il vincitore se l'è aggiudicata per quasi 30mila euro.

Lo scritto risale al 15 luglio 1919. All'epoca l'autore della "Ricerca del tempo perduto" aveva subaffittato l'appartamento parigino dall'attrice Rejane.

Ed era proprio al figlio dell'artista, Jacques Porel, che Proust si rivolgeva per "scagionarsi" dall'accusa di essere lui l'autore di quelle urla.
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