Scontro aperto ormai tra il Campidoglio e il ministero dei Beni culturali.

L'oggetto della contesa è il nuovo parco archeologico del Colosseo.

Una proposta partita dal Mibact che, con un decreto emanato lo scorso marzo, ha avviato la selezione internazionale di un direttore.

Senza però consultare il Comune di Roma, accusa il sindaco Virginia Raggi, che ha così fatto ricorso al Tar.

"Il governo - ha detto il primo cittadino - sembra che voglia gestire in totale autonomia e senza alcuna concertazione con l'amministrazione il patrimonio locale. Una modalità che non ci convince e che per noi è inaccettabile".

"Abbiamo deciso di far sentire la nostra voce - aggiunge la Raggi - per combattere logiche mercantilistiche dove tutto è in vendita. Decisioni che probabilmente favoriscono interessi economici e non interessi della città".

Immediata la reazione del ministro Dario Franceschini.

"Con il provvedimento - si difende il numero uno del Mibact - il Parco archeologico del Colosseo diventa finalmente un istituto autonomo dotato di un proprio bilancio e con un direttore scelto con una selezione internazionale. Il Colosseo seguirà dunque lo stesso percorso che hanno seguito gli Uffizi, la Reggia di Caserta, Brera, Pompei e tutti gli altri istituti autonomi".

"È incredibile che i 5 stelle - conclude - che si riempiono quotidianamente la bocca di cambiamento, trasparenza e innovazione, ricorrano davanti al Tar per bloccare a Roma una riforma che sta dando frutti in tutta Italia".
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