Si scava ancora. Questa volta però non a Mont'e Prama, ma a Santa Giusta. E non sotto terra, ma sott'acqua, in un cantiere in mezzo allo stagno.

Nella laguna si nasconde un tesoro antico: parola di esperti.

Gli stessi che nel 2010 portarono alla luce tanti reperti tra cui la testa di un satiro in terracotta che risale a un'epoca tra il IV e il III secolo avanti Cristo, oggi custodita nei magazzini della Soprintendenza. E chissà cosa ancora il fango restituirà agli studiosi.

Tra poco, infatti, gli archeologi subacquei saranno nuovamente a lavoro alla scoperta di altri tesori antichi.

Pochi giorni fa è stato siglato un accordo tra il Comune di Santa Giusta, la Soprintendenza e l'Università di Cagliari per iniziare una nuova campagna di scavo.

Un progetto ambizioso iniziato nel 2010 e che ora continuerà grazie soprattutto alla collaborazione con l'amministrazione. In campo, non solo studiosi ma anche operai del Comune e pescatori del paese che faranno da supporto ai tecnici con le loro barche.

Ma non solo: l'amministrazione metterà a disposizione tutti gli strumenti utili per le ricerche acquistati già diversi anni fa. E cioè delle sorbone che serviranno agli addetti ai lavori per aspirare il fango e liberare così i reperti preziosi che ancora si nascondono sott'acqua.
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