«Sai, fratello mio, delle volte penso come sarebbe stata diversa la mia vita se non mi avessero permesso di proseguire gli studi, se mi avessero impedito di attraversare l’Oceano per raggiungere mio marito. Avrei fatto tutt’altro. Ci puoi credere? Anche se mamma ne sarebbe stata sconvolta, avrei ballato».

È a questo punto che Antonio Marras incontra Eva Mameli Calvino. Immaginate una passerella bianca. Grandi vetrate. Grigie, siderali, lontane. Questa donna così colta così ricca così forte così bella che pensa che, forse, se non avesse studiato, se non si fosse sposata con un agronomo, se non avesse fatto un figlio: avrebbe ballato. «Avrei indossato abiti da principessa con la vita segnata con il corpino piccolo piccolo e la gonna importantissima».

Settimana della Moda, a Milano, e l’autunno/inverno 2018 disegnato dallo stilista di Alghero è un nuovo trionfo. C’è una storia, anche questa volta, a raccontare la sfilata. È la storia della prima donna, in Italia, a salire su una cattedra universitaria. Dalla Sardegna, dov’è nata, alla fine dell’Ottocento.

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