C'erano sportivi, magistrati politici e pescatori ai funerali di Giovanni Manconi, il re dello Scoglio. Morto a 75 anni, a seguito di una malattia, era uno dei protagonisti della Cagliari che scompare e di cui sulla sua tavola sapeva fare la sintesi perfetta. Lascia la memoria di un tempo che, attraverso la cucina e il ricordo, voleva difendere dall'oblio.

I RICORDI - "La storia di Cagliari è passata di qui, tra una spigola arrosto e una canzone di Nico Fidenco al juke box. Il primo, indimenticabile juke box della Sardegna". Era il prologo della storia che Giovanni Manconi raccontava agli ospiti del suo ristorante che, da 50 anni, si affaccia sulla spiaggia di Sant'Elia.

"Quando sono arrivato qui nel '47 la spiaggia era molto più grande", raccontava, offrendo all'interlocutore una fotografia in bianco e nero. Descriveva una bellissima ansa di sabbia, poi divorata dalle mareggiate.

La sua avventura ai fornelli è iniziata nel primo ristorante, il "Don Alfonso al Mare". "Ci lavoravo come secondo cameriere. Capitavano mareggiate violentissime, le onde scaraventavano i pesci a riva e li lasciavano boccheggiare a secco. E noi lì, a raccoglierli con le mani, spigole di taglia eccezionale. Che scorpacciate".

Fu quando prese le redini dello Scoglio - di cui divideva la gestione col figlio Alessandro - che quell'angolo del Golfo iniziò a essere amato dai cagliaritani. Soprattutto con l'arrivo del primo juke box nella storia della Sardegna.

I giovani arrivavano a frotte per ascoltare Paul Anka e Nico Fidenco, tuffarsi dalla roccia a strapiombo sul mare - che poi dà il nome al locale - e bere birra. Le tavole del suo ristorante sono poi divenute tappa obbligata per convivi e pranzi d'affari della Cagliari che conta. Poi i grandi campioni del calcio - Gigi Riva e Giovanni Trapattoni, per ricordarne due - e i giornalisti che scrivevano delle ebbrezze dello sport. "Si suonava la chitarra, davanti a piattoni di spaghetti con le arselle", diceva, "parlavamo del più e del meno, come si fa tra amici. Certo che alcuni di loro ne hanno fatta, di strada". Amicizie che fecero circolare in città anche la voce che lui, Giovanni de "Lo Scoglio", avrebbe voluto comprare il Cagliari calcio. Tutto attorno a un piatto di linguine all'aragosta che ha portata la sua fama anche oltre il mare.
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