Per domani è previsto l'interrogatorio di garanzia, al termine del quale il suo avvocato difensore, Cristina Puddu, che ha già annunciato ricorso contro il provvedimento di arresto, chiederà la revoca della misura cautelare o comunque un provvedimento meno restrittivo. Doddore Meloni, che nel 2008 ha occupato l'isola di Mal di ventre facendone una Repubblica indipendente, è accusato di non aver dichiarato redditi per circa 6,25 milioni di euro, oltre a 850 mila euro di Iva non dichiarata, ma anche di truffa per una presunta iniziativa benefica da lui stesso organizzato. Lui si proclama innocente dopo aver più volte dichiarato di non voler pagare neanche un centesimo ad uno Stato "invasore".

L'ARRESTO - La vicenda dell'imprenditore indipendentista di Terralba risale a qualche tempo fa, quando i finanzieri di Oristano iniziarono ad indagare sulle società riconducibili a Meloni, contestando diverse violazioni penali e fiscali quali evasione fiscale con utilizzo di fatture false, occultamento e distruzione della documentazione contabile e falsificazione di etichette attestanti la produzione di alimenti. Da ulteriori accertamenti, si è potuto constatare come Meloni abbia poi proseguito la sua attività - secondo l'accusa delle Fiamme Gialle - "in completo sfregio alle normative fiscali e penali vigenti". Secondo la Guardia di Finanza, l'indipendentista sardo non avrebbe dichiarato redditi per circa 6,25 milioni di euro, oltre a 850 mila euro di Iva non dichiarata.

FINTA BENEFICENZA - Nel corso delle indagini sulle attività imprenditoriale di Doddore Meloni, la Guardia di Finanza ha smascherato anche una presunta iniziativa benefica organizzata dall'indipendentista sardo arrestato stamani per frode fiscale a Oristano. Meloni avrebbe organizzato una raccolta di vestiti e scarpe usate da destinare a popolazioni bisognose, ma in realtà gli accertamenti delle Fiamme Gialle hanno permesso di scoprire che il materiale donato dai cittadini veniva poi venduto da Meloni ad una ditta del Milanese ed il ricavato veniva intascato dallo stesso indipendentista di Terralba. Nel volantino che Meloni distribuiva per pubblicizzare la raccolta, c'era scritto "Meno spreco... più solidarietà!" e spiegato che la raccolta era finalizzata a ridurre la quantità di rifiuti urbani, con relativo risparmio dei costi di smaltimento.

NIENTE POLITICA - "Le sue idee politiche non c'entrano, Salvatore Meloni è stato arrestato per impedire che continuasse ad evadere le imposte". La Guardia di Finanza di Oristano mette subito le mani avanti: "Noi siamo finanzieri e ci occupiamo solo di evasione fiscale e Meloni ha continuato a evadere le imposte anche dopo l'avvio del procedimento penale per i cinque milioni di redditi non dichiarati e 700 mila euro di iva non versata da tre società commerciali, di lavorazione dei prodotti ittici e di trasporto stradale delle quali era intestatario o che erano comunque a lui riconducibili". Insomma, la nascita della Repubblica indipendente di Maluentu e il progetto di indipendenza della intera Sardegna sbandierato ad ogni occasione dal quasi settantenne indipendentista di Terralba non avrebbe avuto alcun peso nella decisione della magistratura di Oristano che ha accolto integralmente le richieste avanzate dai militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza. "Meloni - ha spiegato il maggiore Marco Iannicelli nel corso di una conferenza stampa - ha proseguito la sua attività in completo sfregio alle normative fiscali e penali vigenti e dopo la prima denuncia abbiamo scoperto un'ulteriore evasione d'imposta per un milione 250 mila euro e mancato versamento di Iva per 150 mila euro". L'indipendentista sardo ora rischia una condanna a sei anni, ma vista la sua età prossima ai 70 anni, in carcere non ci resterà a lungo.
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