Sono stati dimessi dall'ospedale di La Maddalena, dove sono stati sottoposti a terapia in camera iperbarica, Monia Matti, 36 anni, di Voghera, e Paolo Emilio Cremonesi, di 38, di Milano, i due fidanzati che sono sopravvissuti all'incidente di Aggius solo perché si trovavano in una stanza diversa rispetto a quella dove sono morti i due amici Gustavo Vasa, 38 anni, di Aggius, e Francesca Sanna, 34 anni, di Aglientu, avvelenati due giorni fa dal monossido di carbonio.

Il sostituto procuratore Roberta Guido dovrà decidere nelle prossime ore quando eseguire le prove tecniche per verificare se la caldaia, dal quale si sarebbe sprigionato il monossido, fosse stata montata a dovere e se il collaudo, eseguito all'inizio dell'inverno, sia stato fatto seguendo la normativa.

Nel frattempo nel pomeriggio ad Aggius, dove è stato proclamato il lutto cittadino, si sono celebrati i funerali di Francesca Sanna e Gustavo.

Questa mattina il sostituto della Procura della Repubblica di Tempio Pausania ha affidato al medico legale, Salvatore Lorenzoni, l'incarico di effettuare ulteriori accertamenti. Ieri il proprietario di casa, Nino Sanna, padre di Francesca, è stato sentito dagli inquirenti e avrebbe confermato che i tecnici avevano controllato la caldaia, che è stata posta sotto sequestro, rilasciandone una certificazione di corretto funzionamento. Tutti atti che ora verranno analizzati dalla Procura che dovrà stabilire se la morte accidentale dei due fidanzati possa avere delle ricadute di responsabilità sulle persone che hanno collocato la caldaia nella cantina dell'abitazione e la cui canna fumaria percorre i due piani dello stabile.
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