Ora, grazie a un finanziamento di 300 mila euro di fondi ministeriali, 'Arcus' tra pochi mesi sarà riportato al suo stato originario e restituito alla città. "Un riavvio dei lavori che costituisce un segnale importante, un punto di svolta nell'approccio al Colle - ha sottolineato ancora il sovrintendente ai Beni archeologici per la provincia di Cagliari - Dopo quattro anni di scavi fermi, con la scena occupata dalle vicende politiche e giudiziarie, ora la Collina torna a essere un luogo archeologico di scavi, conservazione e restauro. La partita resta aperta sugli altri fronti che riguardano la necropoli, ma è un primo passo". Il Comune, che nel 2000 ha acquisito l'area, l'ha messa a disposizione gratuitamente e l'ha ripulito, prima era inaccessibile per via delle sterpaglie. "L'iscrizione per i defunti e per chi passa, la scalinata, l'articolazione interna con le tre nicchie, una per Rubellio e le altre due a fianco per le sue due mogli è tutto intatto - spiega Donatella Salvi, direttore archeologo della sovrintendenza - Il nostro lavoro costituirà nel riportare la struttura allo stato originario, eliminando l'edilizia posticcia creata dai senzatetto che sin dall'Ottocento hanno eletto la tomba come loro rifugio, cementando il pavimento di pieta, gli ingressi risagomati, le pareti intonacate, e una sorta di angolo del focolare realizzato in una nicchia". Negli anni Sessanta e Settanta, poi, le stanze venivano utilizzate come sala prove dalle rockband cittadine e come 'discoclub'. Elena Romoli, architetto della Soprintendenza per i beni archeologici, ha riferito che altri 300 mila euro sono stati finanziati per la "tomba con pesci, spighe ed altri fregi", sempre nella necropoli cagliaritana. A fianco alla tomba di Rubellio, il Villino Serra, appoggiato al costone, copre altre sette tombe scavate sulla roccia. "L'auspicio - hanno concluso i dirigenti della Soprintendenza - è che questo patrimonio diventi parte del più ampio itinerario del Parco archeologico". (ANSA). Y4E-CT
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