«Devo dare 20 mila euro a Hitler». Così i suoi stessi complici, intercettati dalla polizia, chiamano Giulio Collu, il presunto capo di una banda che in un anno e mezzo (dal marzo 2007 all'ottobre 2008, periodo delle indagini) ha incassato decine di migliaia di euro riempiendo Quartu di coca.

Non un soprannome affibbiatogli amichevolmente, ma un marchio che certifica la paura provata anche da chi frequenta più da vicino un boss «violento e temuto», come spiega il pubblico ministero nella richiesta di arresto. Un uomo dall'indole «spregiudicata e prevaricatrice» e «dall'allarmante capacità criminale», come dimostrano gli episodi di estorsione e usura a suo carico e la sparatoria nella quale era rimasto coinvolto nell'aprile 2010 in un night club di Cagliari: protagonista di una rissa nella quale le dava più che riceverle, era stato fermato solo da una fucilata esplosa da un buttafuori.
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