Considerando poi le persone a rischio povertà in Sardegna si raggiunge il 31,7% pari a 520 mila abitanti: di questi 233 mila sono in condizione di grave deprivazione. Sono i numeri più importanti del dossier della Caritas 2014, presentati questo pomeriggio nella sala convegni della Fondazione Banco di Sardegna. "Occorre andare oltre l'emergenza - ha detto l'arcivescovo di Cagliari, monsignor Arrigo Miglio - per superare le ingiustizie che causano la povertà. L'obiettivo deve essere lungo. Bisogna combattere rassegnazione e scetticismo per recuperare la speranza". La principale causa di questi numeri? La crisi, secondo l'analisi raccolta in un libro-dossier intitolato "Tessere reti, promuovere fiducia, accompagnare la risalita". Crescono le difficoltà. E crescono anche le risposte della Caritas diocesana: 202mila i pasti distribuiti dal "sistema mensa". Chi chiede aiuto? La maggior parte, l'81%, è composta da cittadini italiani. Con dati in leggero aumento, più 0,8%, rispetto all'anno precedente. Il resto è rappresentato da stranieri: in testa il Marocco seguito da Romania e Nigeria. In generale la classe di età prevalente è quella compresa tra i 45 e i 54 anni. Ma solo in aumento le classi più anziane, in particolare quella tra i 65 e i 74 anni. I nuovi poveri, quelli che si trovano improvvisamente in difficoltà dopo divorzio o separazione, sono il 19,7% del totale. Per la gran parte si tratta di persone che vivono in famiglia: solo l'11,2% risulta senza dimora. Impegno anche per gli immigrati: predisposte dieci strutture per accogliere profughi con un totale di 200 ospiti.
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