"Se la Consulta dovesse accogliere l'eccezione di incostituzionalità, la Regione potrebbe agire per la tutela del proprio territorio nella maniera più ampia possibile, in armonia con la linea fatta valere da questa Giunta regionale che lavora, fin dal suo insediamento, per l'autonomia nella programmazione e pianificazione delle risorse". Lo afferma l'assessore della Difesa dell'Ambiente, Donatella Spano, in merito all'ordinanza del Tribunale di Lanusei, che ha rimesso alla Consulta l'istanza di illegittimità costituzionale sollevata dalla Regione sulla norma che circoscrive allo Stato la possibilità di agire in giudizio per danno ambientale.

"L'ordinanza del Tribunale di Lanusei rappresenta un pronunciamento importantissimo perché va nel senso dell'autodeterminazione della Sardegna anche per la tutela dell'integrità dei nostri beni ambientali - aggiunge Spano - Oggi solo lo Stato è legittimato a far valere il danno ambientale, persino in casi di evidente conflitto di interessi come per i poligoni militari, dove sempre lo Stato è il responsabile del causato danno. Un paradosso a cui è giusto porre rimedio".

L'assessore, infine, ricorda che la sospensione del processo, fino alla pronuncia della Corte Costituzionale, sospende anche i termini per la prescrizione, "salvaguardando in tal senso tutti i diritti delle parti in causa".
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