Due scatoloni pieni di documenti amministrativi, tutti da analizzare e valutare e altro materiale definito interessante, sono stati prelevati ieri dalle abitazioni degli indagati e degli arrestati e dalla sede di Igea nell'ambito dell'inchiesta Geo & Geo che ieri ha fatto scattare gli arresti per l'ex presidente della società, Giovanni Battista Zurru, 76 anni, finito ai domiciliari e per l'ex sindacalista Marco Tuveri, 62 anni, in carcere a Uta. Notificato il provvedimento di obbligo di dimora nel comune di residenza invece alla segretaria Daniela Tidu, 40 anni. Tutti accusati di peculato, turbata libertà degli incanti, truffa e voto di scambio. I carabinieri della Compagnia di Iglesias, coordinati dal capitano Nicola Pilia, hanno sequestrato una voluminosa documentazione contabile-amministrativa, recuperata sia nella sede della società che nelle abitazioni degli indagati. Tutto sarà attentamente valutato e i dati saranno incrociati. Bocche cucite su cosa gli investigatori stiano cercando, sui riscontri relativi a quello che è stato definito il "Sistema Igea" fatto di furti, regali, favori, appalti truccati e voto di scambio che consentivano il quasi totale controllo del territorio, sta di fatto che l'attività condotta ieri parallelamente alle notifiche dei provvedimenti sembra annunciare nuovi sviluppi. L'indagine, infatti, non è ancora chiusa e quella di ieri potrebbe essere solo la prima fase.
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