Una delegazione - composta tra gli altri da Mariella Cao di Gettiamo le basi e Bustianu Cumpostu di Sardigna Natzione - è stata ricevuta dal governatore Francesco Pigliaru. Al presidente è stato consegnato un documento con il quale i movimenti chiedono il blocco immediato di tutte le esercitazioni militari, la chiusura di ogni base e poligono presente nell'isola, le bonifiche delle aree interessate e la riconversione a uso civile dei territori. "Se non ci sarà alcun riscontro - si legge nel comunicato - torneremo in piazza".

Un dialogo con lo Stato con la parola dismissione al centro delle trattative. E poi chiarezza sui dati sanitari e sui danni legati al "mancato sviluppo alternativo". Sono le garanzie offerte dal presidente della Regione Sardegna, Francesco Pigliaru, alla delegazione di manifestanti ricevuta oggi nel palazzo di viale Trento, durante l'iniziativa contro le esercitazioni e le basi militari in Sardegna. "Apriremo un tavolo con lo Stato - ha detto Pigliaru - e questo tavolo non potrà prescindere dalla questione dismissioni. Confermo la convocazione della Conferenza regionale sulle servitù militari: siamo pronti a parlare con lo Stato ma vogliamo sentire le esigenze delle popolazioni". Al termine dell'incontro, concluso poco dopo le 14, i delegati hanno riferito i contenuti del faccia a faccia ai manifestanti, un centinaio circa, rimasti ad aspettare davanti alla Regione.
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