Per il numero uno dell'ateneo cagliaritano anche un modo per fare il punto sui cinque anni di mandato, in scadenza a maggio. Nel 2014 sono stati programmati 157 concorsi per promozioni e recupero degli organici dei docenti. Nuove immatricolazioni in calo nel 2014-2015 dell'1%, in linea con il dato nazionale. Previsto un decremento del 5% nel numero totale degli iscritti. Colpa del crisi, spiega l'Universita: i più colpiti saranno soprattutto i fuori sede e i fuori corso. Sul diritto allo studio l'Ateneo spiega che la percentuale dei giovani del tutto esonerati dalle tasse arriva al 20%. "Continuiamo - ha detto Melis - in mezzo ai tagli del Ministero e alla premialità punitiva. Il tessuto economico intorno è molto fragile, non paragonabile a quello di altre zone d'Italia". Il rettore ha sottolineato anche il problema dei test di medicina del Ministero, regolarmente impugnati: "In una situazione in cui oltre il 50% delle nuove matricole chiede di accedere alle professioni sanitarie, si rischia di stravolgere l'intera offerta formativa degli atenei". Il rettore ha quindi ricordato il ritorno dell'Università di Cagliari nella Top 500 mondiale ed il contributo dato dall'ateneo ad esempio alla valorizzazione dei Giganti di Mont'e Prama. Sul mandato complessivo Melis ha ricordato che gli ultimi sei anni ha dovuto fare i conti con la crisi, la contrazione del finanziamento statale, i vincoli agli organici e la riforma Gelmini. Una risposta, in qualche modo, alle polemiche dei sindacati che domenica in un comunicato hanno affondato i colpi sulla insoddisfazione del personale. Il rettore ha avanzato anche un auspicio: "Non resta che augurarsi che la recente norma di riordino del sistema sanitario regionale - ha spiegato - consenta la ripresa del progetto di completamento del Policlinico Duilio Casula".
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