Allatta ancora, e quando è l'ora della poppata, da fuori, le portano il suo bambino. E' una delle immagini simbolo della protesta. Le 37 donne di Igea hanno trascorso la prima notte nella galleria. "C'è freddo e umidità ma stiamo vicine vicine e ci teniamo al caldo. Una cosa è chiara: non molliamo", racconta Elena Marta. Lei è nonna, non ha bambini piccoli da accudire. Ma ha dovuto salutare famiglia e affetti più cari per lottare insieme alle altre. Pronta a passare altre notti così: "devono stabilizzare tutti - racconta - qui si sta creando un clima speciale. Siamo amiche e sorelle: non molleremo mai". Per la notte si sono organizzate con sacchi a pelo, stuoie e moduli in polistirolo. Per mangiare e bere non c'è problema: ormai a ogni ora arrivano i rifornimenti sotto forma di pasticcini e panini. Tra le prime a dare una mano la segretaria del vicino circolo del Pd di Bindua con un cesto di frutta. Poi si è scatenata la gara di solidarietà: soprattutto delle donne. Pronte a passare altre giornate così: "discutiamo - spiega Elena Marta - parliamo. E soprattutto sogniamo un futuro migliore e stabile per tutte noi. E per le colleghe e i colleghi di tutti i cantieri Igea".
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