Con un'azione senza precedenti, le donne dell'Igea venerdì hanno occupato la galleria della miniera di Monteponi. A dal loro manforte una decina di operai. È stato occupato il pozzo T della miniera di Campo Pisano, dove si trovano le pompe che sollevano l'acqua con la quale viene fornita la città di Iglesias. Sono state poi fermate anche le pompe di approvvigionamento idrico. "Una decisione estrema e gravissima che mette ancora una volta in evidenza la negligenza della Regione nell’affrontare seriamente la questione di rilancio della società e di una sua corretta gestione", denuncia il deputato di Unidos, Mauro Pili. "Noi non abbiamo paura", dicono le lavoratrici dell'Igea. "Dopo l'ennesimo venir meno agli impegni assunti da parte della Regione Sardegna, azionista unico dell'azienda - scrivono in documento - di risolvere la grave crisi economica-finanziaria e strutturale che da oltre un anno affligge la società, abbiamo deciso di manifestare la nostra rabbia, disagio e disappunto con l'occupazione della Galleria. Tale azione apparentemente simbolica ha lo scopo di pretendere che l'azionista, quanto prima, assuma le proprie responsabilità con atti finalmente concreti finalizzati al rilancio aziendale. L'iniziativa da parte delle donne - conclude la nota - nasce dalla volontà di volere far emergere le difficoltà che quotidianamente si trovano ad affrontare come madri, compagne mogli e lavoratrici sfatando il luogo comune secondo cui alle donne tradizionalmente era precluso l'accesso al sottosuolo".
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