"Nessun utilizzo illegittimo e inappropriato della carta intestata del Consiglio Regionale. Sono stato io a scrivere e firmare, sottolineo firmare, il biglietto che ho voluto inviare all'amico e sindaco di Padova Massimo Bitonci per manifestargli vicinanza di idee e condivisione rispetto al gesto provocatorio da lui messo in atto nella sua città di non voler incontrare il console marocchino favorevole alla realizzazione di una moschea. Non è un biglietto razzista come qualcuno ha voluto far credere ma semplicemente un gesto di solidarietà ad un sindaco che stimo perché ogni giorno si impegna in prima linea per i problemi concreti dei cittadini.

È stato un gesto certamente forte quello del sindaco di Padova ma l' obiettivo era chiaro: dire no alle moschee nelle nostre città perché nei paesi islamici non solo i cristiani non possono costruire le chiese ma oggi nel mondo assistiamo ad una drammatica persecuzione nei confronti fronti dei cristiani. Oggi milioni e milioni di cristiani vengono cacciati dai loro paesi a causa della loro fede in Cristo. Centinaia e centinaia di morti ammazzati nei paesi islamici solo per essere cristiani. Qui non si tratta di razzismo. Siamo di fronte ad una cristianofobia senza precedenti. Dove è il rispetto per le religioni? Non ritengo giusta questa mancanza di reciprocità tra islam e cristianità nel mondo è per questo che ho scritto due righe di apprezzamento al sindaco Bitonci.

Sono un Consigliere regionale e posso utilizzare per la mia attività la carta intestata del Consiglio Regionale, così come ho fatto in questo caso, naturalmente apponendovi la mia firma e assumendomi le mie responsabilità. Non mi permetterei mai di parlare a nome del Consiglio Regionale. Pertanto il presidente Ganau si rassereni, nessun giallo e nessun utilizzo della carta intestata del Consiglio regionale. Semplicemente ho voluto esprimere le mie idee come ho sempre fatto sempre e come sempre farò in futuro, a difesa della nostra identità e delle radici cristiane del nostro Paese. D'altronde non tutti siamo obbligati ad avere le stesse idee e a pensarla come il presidente Ganau".
© Riproduzione riservata