Nel giorno dell'anniversario del passaggio in Sardegna del Ciclone Cleopatra a Olbia si ricordano le vittime dell'alluvione, solo sei in città, tre nella strada crollata a Monte Pinu, quattro ad Arzachena in uno scantinato trasformato in abitazione. Ma è anche la giornata dei comitati, che cercano di ottenere il riconoscimento dei diritti di chi ha perso tutto. La class action, più volte annunciata dal comitato delle vittime, per il momento resta in attesa che i legali valutino, una volta ottenuto l'accesso agli atti dell'inchiesta penale in corso, se ci siano le condizioni per attuarla. Il presidente del comitato, Moreno Contini, ha affermato questa mattina durante un'assemblea che "l'azione legale va comunque fatta ma, per ora, è preferibile agire singolarmente, attraverso gli avvocati di fiducia dei singoli cittadini danneggiati. E' in corso di valutazione anche la possibilità della costituzione di parte civile nei processi che si apriranno sul disastro". Nel corso dell'assemblea, alla quale hanno preso parte un centinaio di persone, è stato illustrato un progetto di messa in sicurezza della città, alternativo a quello approvato dall'amministrazione comunale di Olbia nell'ambito della variante al Piano di assetto idrogeologico. Un progetto che prevede la realizzazione di canali scolmatori a monte della città che, intercettando le acque meteoriche alluvionali eccedenti e indirizzandole verso il mare, metterebbe al riparo il centro abitato.
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