Sabato mattina cinque membri degli equipaggi in partenza dall'aeroporto "Costa Smeralda", prima di entrare in servizio sono stati fatti bersaglio di un lancio di uova e farina da parte di alcune persone con il volto coperto. Un gesto che è stato subito condannato dagli stessi lavoratori di Meridiana, in mobilitazione dopo l'annuncio della compagnia dell'Aga Khan di licenziare oltre 1600 persone, e sul quale indaga il Commissariato di Polizia. Non è la prima volta che accade. Un episodio simile, infatti, era successo anche quattro anni fa: era il 3 marzo 2010, quando iniziò l'assemblea generale permanente di tutti i lavoratori che in quei giorni passarono a Meridiana Fly. In quell'occasione alcuni manifestanti, sempre all'alba ma in quel caso a volto scoperto, avevano lanciato uova e farina contro gli equipaggi che stavano entrando in servizio. Stamani, con le divise imbrattate, i membri degli equipaggi sono dovuti tornare a casa e così si è scatenata una serie di ritardi, che ha coinvolto anche l'aeroporto di Cagliari e quello di Fiumicino. In particolare, il volo per la capitale, che doveva partire alle 7, è decollato con quasi cinque ore di ritardo, alle 11.50. A bordo dell'aereo c'era anche un bambino che nei prossimi giorni verrà sottoposto ad un trapianto in un ospedale a Roma e che è stato assistito in Sala Vip dal personale di Meridiana, che ha cercato di ridurre il disagio per il piccolo ed i suoi familiari. La compagnia si è subito scusata con i passeggeri. "Un episodio che ha avuto ripercussioni sui collegamenti da e per Olbia per tutta la giornata", hanno detto da Meridiana. "I nostri passeggeri sono le vittime di questo episodio, per il quale ci scusiamo per i ritardi dei collegamenti, che sono totalmente indipendente dalla volontà aziendale". "Un gesto inaccettabile", ha commentato Andrea Mascia, il pilota che da oltre un mese protesta sopra la torre faro nel piazzale dell'aeroporto gallurese. "Ciò dimostra la mancanza di governo da parte dell'Azienda. Essendo anonimi potrebbe trattarsi di chiunque, ormai la situazione è diventata una bomba ad orologeria e rischia di esplodere". L'eco del clamoroso gesto è giunta sino a Nuoro, dove ieri le magliette rosse degli "esuberi Meridiana" hanno manifestato con i minatori di Lula, i lavoratori di Ottana Polimeri e le operaie del calzificio Ros Mary. La marcia proseguirà oggi, con tappe nel Sulcis, per concludersi lunedì a Cagliari.
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