Dal documento contabile approvato emerge la capacità acquisita dall'Ateneo di rispettare gli equilibri economici e finanziari richiesti dal legislatore per il recupero del turn over e il potenziamento dei corsi di laurea: l'indicatore di sostenibilità economica e finanziaria dell'Università di Cagliari è infatti positivo e migliora negli ultimi tre anni.

Fra i dati di bilancio più significativi: la consistenza del patrimonio netto supera i 70 milioni di euro, l'Ateneo non presenta alcun indebitamento da mutui, ha effettuato accantonamenti per fondi rischi e spese future per 63 milioni e accantonamenti per progetti in corso di realizzazione per 62 milioni. Il totale delle immobilizzazioni materiali e immateriali supera i 76 milioni. Nella stessa seduta di questa mattina il Consiglio di amministrazione ha anche approvato la seconda tranche della programmazione dei concorsi per il personale docente. Si ricorda che l'Ateneo aveva programmato 157 procedure concorsuali, di cui 65 risultano già espletate positivamente: oggi il Cda ha proceduto a programmarne ulteriori 56, all’inizio del 2015 verranno espletate le restanti 36 procedure. Sono in via di completamento 20 concorsi per il personale tecnico-amministrativo. A tali posti si sommerà la nuova programmazione 2014/15 con le assegnazioni Miur di fine anno. Domani sarà pubblicato sul sito di Ateneo il primo bando per le procedure valutative per 29 posti per professore associato e 5 per professore ordinario (riservate a docenti o ricercatori dell’Ateneo). Le domande dovranno essere presentate entro 15 giorni.

"La redazione del Bilancio con il nuovo metodo - è il commento del Rettore, Giovanni Melis - ha comportato un impegno complesso e gravoso per l'intera amministrazione. I positivi risultati ottenuti in termini di equilibri economico-finanziari sono alla base della possibilità di attivazione delle nuove procedure concorsuali, che ci consentono di riconoscere il merito dei ricercatori che hanno conseguito l'abilitazione nazionale, di rafforzare gli organici per la didattica e dare nuova linfa alla ricerca".
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