E' quanto affermano i giudici del Tar della Sardegna, che hanno respinto l'istanza cautelare presentata dagli armatori del motopeschereccio "Sisinnio Padre" contro l'ordine di rientro immediato in porto con il quale la Capitaneria di Porto di Oristano il 17 settembre scorso aveva interrotto una battuta di pesca a strascico del motopeschereccio fuori delle acque territoriali.

Il 2 ottobre gli armatori del "Sisinnio Padre" avevano fatto ricorso al Tar sostenendo che il decreto regionale sul fermo pesca 2014 non impediva l'esercizio dello strascico fuori dalle acque territoriali e quindi di aver subito un danno grave.

Il 3 ottobre il Tar aveva concesso la sospensiva dell'ordine di rientro, ma il 22 ottobre, in Camera di consiglio, ha dato ragione alla Capitaneria di Porto sostenendo che l'ordine impartito dal comandante Rodolfo Raiteri era stato dato nel pieno rispetto del Decreto ministeriale del 23 luglio e che quindi durante il periodo di fermo pesca imposto dalla Regione, dal 16 settembre al 15 ottobre, le unità di pesca interessate non potevano lavorare né dentro né fuori dalle acque territoriali.
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